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La storia umana è “Here”: nel cielo in una stanza

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Zemeckis torna a indagare il tempo coi sodali Hanks e Wright 11 Jan 2025 - Il Fatto Quotidiano Robert Zemeckis » Anna Maria Pasetti Schegge di memoria. Frammenti di famiglie . È tutto qui, Here , dai dinosauri al presente, passando per secoli, conflitti, scoperte e rivoluzioni, ma soprattutto matrimoni, nascite, divorzi, malattie e morti : il cerchio della vita e della Storia dentro a una stanza dalla grande finestra . Perché il tempo vola, ma il luogo resta, mutando gli arredi ma non la sostanza. A 72 ANNI, Robert Zemeckis ha compiuto un nuovo, ennesimo prodigio cinematografico. E l’ha fatto tornando a ragionare su quanto ha più caratterizzato il suo cinema, il concetto di tempo, basti pensare all’iconica trilogia di Ritorno al futuro . Here nasce dall’adattamento del seminale omonimo fumetto di Richard Mcguire del 2014 ed è profondamente sintonizzato sulle grammatiche dei graphic novel a partire dalla giustapposizione sullo schermo di quadri simultanei che spezzano la cronologia ...

DAVID PEACE RACCONTA LA TRAGEDIA DI «MONACO 1958»

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Il Manifesto - Sabato 11 Gennaio 2025 Pagina 18 I Busby Babes in volo IL LIBRO » DAVID PEACE RACCONTA LA TRAGEDIA DI «MONACO 1958» LUCA MANES David Peace, uno dei più grandi scrittori inglesi contemporanei, torna a raccontare di calcio nel suo ultimo libro, Monaco 1958 , edito da Il Saggiatore. Lo fa scavando nel passato, come già accaduto con Red or Dead sull’allenatore socialista del Liverpool Bill Shankly e Il Maledetto United incentrato sul fumantino Nigel Clough. Questa volta lo spunto è una tragedia che segnò l’immaginario collettivo di un Regno Unito che stava a fatica riprendendosi dalle profonde ferite inferte dalla guerra. L’anno e il luogo sono quelli della «Superga inglese», quando in un 6 febbraio da tregenda dal punto di vista atmosferico sulla pista dell’aeroporto della città bavarese l’aereo che riportava a casa il Manchester United fallì il terzo tentativo di decollo, schiantandosi al suolo. I Red Devils erano reduci da un match di quarti di finale di Coppa dei Campi...

Gazza e lo spreco

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IL LIBRO » L’APPASSIONATO RITRATTO DI PAUL GASCOIGNE DI FABIO BARTOLI LE FIGURINE MASSIMO RAFFAELI Il Manifesto - sabato 14 dicembre 2024 Pagina 20 Un filosofo francese oggi poco ricordato, Georges Bataille, mise a punto la nozione di dépense (spreco, dissipazione) connettendola a quella che gli antropologi avevano individuato tra i nativi nordamericani, il potlach , la cerimonia in cui si distruggevano gratuitamente beni di grande valore per affermare o riconquistare un proprio rango, un’esistenza di piena dignità. È qualcosa che fa pensare alla vicenda rovinosa di molte star novecentesche la cui parabola, breve e occidua, manifesta qualcosa di così tenacemente autodistruttivo da sembrare deliberato. Una vicenda che continua a ripetersi specie fra gli sportivi e, quanto a costoro, ne è esempio paradigmatico Paul Gascoigne, genio calcistico sovranamente sprecato, gettato via con tutta quanta l’esistenza di qualcuno che oggi esce tristemente dall’anonimato solo per i suoi eccessi alcol...

Il fascino unico degli anni '80

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BOOK CROSSING a cura di Gino Cervi - alvento #18 A cavallo degli anni '70-'80, entrò in scena la diarchia Moser-Saronni,. Quegli anni li racconta Simone Basso e li squarcia di ogni corriva retorica.  L'età di Checco-e-Beppe è stata una dittatura posticcia, autoalimentata da quel regime autarchico che il movimento ciclistico nazionale si era imposto per sottrarsi a un confronto internazionale che ne avrebbe svelato tutte le fragilità strutturali.  Industria, organizzazioni e stampa costruirono un grande cortile in cui i due supergalli si spennarono a vicenda, soffocando e mortificando ogni tentativo di affrancarsi da quella logica repressiva che li vedeva, e li voleva, assoluti protagonisti della scena, anche quando lo spettacolo allestito era di seconda, o di terza visione.  Come scrive Herbie Sykes nella prefazione Basso è una voce fuori dal coro, libero da condizionamenti professionali, capace di esercitare un'analisi tecnica e umana con strumenti storico-culturali c...

Dead Poets Society Is a Terrible Defense of the Humanities

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https://www.theatlantic.com/education/archive/2014/02/-em-dead-poets-society-em-is-a-terrible-defense-of-the-humanities/283853/ The beloved film's portrayal of studying literature is both misleading and deeply seductive. By Kevin Dettmar  - FEBRUARY 19, 2014 I’ve never hated a film quite the way I hate Dead Poets Society . I expect that them’s fighting words, at least in some quarters; at least I hope they are. Because I’m trying to pick a fight here. I was in the last year of my English literature Ph.D. program in the summer of 1989, when Dead Poets Society was released . My younger brother Scott, who really didn’t have the money to spare, slipped my wife, Robyn, and me a 10-dollar bill (these were simpler times) and told us he’d watch our kids so we could go out to see it. No one in my family quite understood what I wanted to do for a living or, having finished my bachelor’s degree, why I’d spend seven more years in school to do it; but having seen Dead Poets Society , Scott bel...

Sulle strade di don Francisco

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https://www.amazon.it/Football-Portraits-Ritratti-calcio-Agbonlahor-ebook/dp/B01KI1XRO6 Don “Francis” Cornejo è stato il primo allenatore di Maradona e suo maestro di calcio e di vita. In queste splendide pagine, racconta un Diego inedito e commovente, ancora puro come il suo talento di Christian Giordano  © , Guerin Sportivo  © Location (come oggi va di moda dire): un campo da golf di L’Avana, Cuba. Data: novembre 2003. Personaggi e interpreti: un inviato di “Sin casette”, programma della Tv via-cavo argentina TyC Sports, e Maradona. «Diego, ti piacerebbe che il nuovo stadio dell’Argentinos Juniors fosse intitolato a te?». «No, il campo non va intitolato a Diego Armando Maradona. Devono dargli il nome di Francisco Cornejo». Prego?  Avesse risposto “El Negro” (il nero) o “El Zurdo” (il mancino) o anche solo “Francis”, qualcuno, nell’ambiente del calcio, avrebbe capito e, magari, collegato. Migliaia di miglia più a sud, nella sua casa di Buenos Aires, il...

L'ORA DEL PASTO. ERANO GLI ANNI DEGLI SCERIFFI

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https://www.tuttobiciweb.it/article/2020/08/23/1598105216/l-ora-del-pasto-in-fuga-dagli-sceriffi-moser-saronni-anni-ottanta-fignon-lemond di MARCO PASTONESI Tuttobiciweb, 23 agosto 2020 Erano gli anni dei “Blues Brothers” e di “Blade Runner”, ma anche di “Batman” e della “Sirenetta”. Erano gli anni del “Thriller” di Michael Jackson e del “Born in the Usa” di Bruce Springsteen, ma anche di “Vado al massimo” di Vasco Rossi e “Vamos a la playa” dei fratelli Righeira. Erano gli anni del primo cuore artificiale e dei primi personal computer, ma anche della prima mountain bike e delle prime musicassette. Erano gli anni dell’Italia campione del mondo di calcio, ma anche delle Olimpiadi boicottate. Erano gli anni Ottanta. Erano gli anni di Francesco Moser e Beppe Saronni, ma anche di Giancarlo Perini e Franco Chioccioli, Stefano Tomasini e Johan van der Velde, Aavo Pikkus e Sergei Soukhoroutchenkov, Jeff Bernard e Phil Anderson. Erano gli anni Ottanta. E Simone Basso ha ri...

Lost Souls alle porte del sogno

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Per ogni Kobe Bryant, LeBron James, Dwyane Wade che ce l'hanno fatta ce ne sono almeno dieci che si sono fermati alle porte del sogno.  Sono loro, le Lost Souls , le anime perdute raccontate da Christian Giordano. Quelli che vivono nei racconti di chi li ha visti volare sopra al ferro o ha condiviso con loro un 3-contro-3. Racconti che viaggiano da un campetto all'altro, la tradizione orale dei playground. Sono: The Goat, Big Stretch, Black Magic, Shake&Bake, Skip.  Perché all'anagrafe dei playground l'unico nome che conta davvero è il soprannome che ti hanno appiccicato compagni e avversari. Lost souls , idoli del campetto, stelle promesse, che hanno inseguito tiri impossibili per tutta la vita, finendo per vivere vite impossibili, inseguiti e raggiunti dalla sfortuna, da una siringa, da un proiettile. Stelle promesse, leggende più vere delle vere stelle.  Perché a raccontarle non sono gli highlights , ma solo i racconti di chi c'era e ha tocc...

Lost Souls: leggende e perdizioni dai playground

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http://www.nbapassion.com/2015/10/12/lost-souls-leggende-e-perdizioni-dai-playground/ Published on 12 ottobre 2015 by Luigi Ercolani Tutti, sin da piccoli, abbiamo amato farci raccontare storie di vincitori, di gente che ce l’ha fatta, che al traguardo c’è arrivata soffrendo, sbuffando, sgomitando, sacrificandosi ma infine alzando le braccia al cielo. Ammiriamo i vincitori perché vincono, e magari perché le loro storie sono belle, pulite (o almeno romanzate come tali), come magari ci piacerebbe fosse la nostra. Christian Giordano evidentemente no. O meglio, non del tutto. Lui le sue risorse le ha dedicate a chi, baciato da un talento fuori del comune, è sbandato ed è andato fuori strada, magari dopo aver percorso molti chilometri contromano. Il bardo (definirlo giornalista sarebbe riduttivo) di Fox Sports e SKY Italia ha speso tempo ed energie per raccontare gente che ha buttato via tutto per la fame e la fama, o persino per la fame di fama, ravvedendosi quando ormai era tropp...