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ISRAELE, LA STORIA (4/fine) - Dall’Intifada alla breve illusione della pace

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Nel 1987 la rivolta delle pietre sorprese tutti.  E avviò un processo mai concluso 21 Nov 2023 - Corriere della Sera Dal nostro inviato a Ashkelon - Lorenzo Cremonesi  © RIPRODUZIONE RISERVATA L’incidente tra la camionetta militare e il taxi carico di pendolari palestinesi di ritorno a casa dai cantieri attorno a Tel Aviv avviene nelle viuzze del campo profughi di Jabalia, tra i più sovrappopolati di Gaza. I quattro morti vengono trasportati all’ospedale Shifa. Si sparge la voce che a ucciderli sia stato il fratello di un commerciante israeliano accoltellato a morte poco lontano il giorno prima. Una vendetta? In realtà non è vero, come del resto spesso sono false o distorte le dicerie che echeggiano nei vicoli della Striscia. Ma basta poco per accendere la scintilla della rivolta. È l’ 8 dicembre 1987 . Il giorno dopo passa alla storia come la data di nascita dell’ Intifada , un termine che in arabo sta per «scrollarsi di dosso» ed era stato utilizzato dalle rivolte irachene ...

ISRAELE, LA STORIA (3) - Guerra e pace. Lo Stato ebraico e gli anni ‘70

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Il decennio si aprì con le violenze dell’OLP di Arafat  e si chiuse con gli Accordi di Camp David del 1978   Le annessioni senza un piano per gli arabi  Poi il Kippur e l’incubo dell’annientamento Dall’inviato a Gerusalemme Lorenzo Cremonesi 13 Nov 2023 - Corriere della Sera © RIPRODUZIONE RISERVATA «C’è il pericolo che le nostre forze di difesa, che sino ad oggi sono state un esercito di popolo, si trasformino in un’armata degenerata d’occupazione», sostenne Yeshayahu Leibowitz molto presto dopo la vittoria. La sua voce rimase a lungo isolata. Non sorprende, del resto. Israele era in festa: un popolo ubriaco di felicità dopo l’incubo dell’annientamento. In una settimana, tra il 5 e 11 giugno 1967 , era passato dal terrore che gli eserciti arabi potessero «ributtare tutti gli ebrei a mare», come aveva tuonato il presidente egiziano Nasser , al trionfo totale. Leibowitz era un filosofo, qualcuno lo definì poi la « coscienza morale » d’Israele. Soltanto ai tempi della Prim...

ISRAELE, LA STORIA (2) - Dalla cacciata ai Sei giorni

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Il ricordo della Shoah e il dramma della Nakba Il secondo dopoguerra tormentato dai «due miti» Il tabù (poi sfatato) dell’espulsione degli arabi, la scelta occidentale, le guerre: i primi vent’anni I primi cittadini Tra ‘45 e ‘48 arrivarono 100 mila nuovi cittadini, 70 mila sopravvissuti all’Olocausto Dal nostro inviato a Ashkelon - Lorenzo Cremonesi 8 Nov 2023, Corriere della Sera - © RIPRODUZIONE RISERVATA «Che cosa dobbiamo fare della popolazione araba rimasta nelle sue case?», chiesero Yigal Allon, Yitzhak Rabin e altri tra i giovani comandanti del neonato esercito israeliano a David Ben Gurion. Si era nel pieno delle battaglie per Lidda e Ramleh nel luglio 1948. Le forze ebraiche stavano vincendo, eppure ancora attorno alle colline di Gerusalemme la Legione giordana resisteva sulle mura della Città Vecchia e dalle alture di Jenin le sue unità, rinforzate dal corpo di spedizione iracheno, minacciavano le comunicazioni per Haifa. Da sud gli egiziani restavano attestati nel Negev...

ISRAELE, LA STORIA (1)

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La risposta del sionismo a secoli di persecuzioni:  gli ebrei dovevano difendersi da soli,  avere un esercito, una nazione  Dal sogno di Herzl al voto dell'ONU  La storia di un'idea diventata Stato (subito attaccato) dal nostro inviato a Ashkelon - Lorenzo Cremonesi 4 Nov 2023 - Corriere della Sera © RIPRODUZIONE RISERVATA «Non credo sia possibile uno Stato degli ebrei sino a quando il Messia non sarà arrivato, sono contrario alla sua conferenza nella nostra città», rispose il rabbino capo di Berlino a Theodor Herzl . Colui che è considerato il leader fondatore del sionismo moderno chinò il capo senza troppo discutere e traslocò a Basilea. Era il 1897: Herzl (1860-1904), un ebreo ungherese che faceva il giornalista a Vienna. Era il tipico assimilato con poca conoscenza della sua tradizione religiosa, venne spinto a cercare una soluzione all’antisemitismo dopo l’ affaire -Dreyfus in Francia e in risposta ai continui pogrom contro le comunità nell’est europeo. L’anno...

STORIA D'ISRAELE/5 - Un ictus cambia la storia (2006-2023)

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Sharon in coma, il voto “sbagliato” per Hamas, le porcate di Netanyahu 19 Oct 2023 - Il Fatto Quotidiano Marco Travaglio (5 - fine) Il 18 dicembre 2005, quattro mesi dopo il ritiro da Gaza e un mese dopo la fondazione del partito Kadima, Sharon è colpito da ictus . Viene dimesso dall’ospedale due giorni dopo, ma il 4 gennaio 2006 una grave emorragia cerebrale lo mette definitivamente k.o. A marzo, mentre è in coma, il suo vice, Ehud Olmert, vince le elezioni e diventa premier ad interim in attesa del suo risveglio; che non arriverà mai: il suo cuore smetterà di battere otto anni dopo, nel 2014, quando il successore Netanyahu avrà riportato Israele indietro anni-luce, vanificando gli sforzi degli ultimi statisti. Hamas vince le elezioni Il 25 gennaio 2006, mentre Sharon lotta fra la vita e la morte in ospedale, i palestinesi di Gaza, Cisgiordania e Gerusalemme Est vanno alle urne per eleggere il loro Parlamento, il Consiglio legislativo dell’autorità nazionale (ANP). Il presidente Abu M...

ISRAELE, LA STORIA (4) - 10 anni di stop&go (1995-2005)

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Rabin ucciso, Arafat morto e le due mosse di Barak e di Sharon Stop and go - Un ebreo fanatico ammazza la speranza e scoppia la seconda Intifada, poi il vecchio “falco” Ariel spariglia i giochi Marco Travaglio 18 Oct 2023 - Il Fatto Quotidiano I sogni muoiono all’alba, ma anche la sera. Tel Aviv, piazza dei Re d'Israele, 4 novembre 1995 , ore 21.30. Il premier Yitzhak Rabin termina il suo discorso a una manifestazione di sostegno agli Accordi di Oslo che dilaniano il Paese: “Vorrei ringraziare ognuno di voi che è venuto qui oggi a manifestare per la pace e contro la violenza. Questo governo, che ho il privilegio di presiedere con il mio amico Shimon Peres, ha scelto di dare una possibilità alla pace, una pace che risolverà la maggior parte dei problemi di Israele... La via della pace è preferibile alla via della guerra. Ve lo dice uno che è stato un militare per 27 anni” . Poi, scende dal palco e, mentre sta per raggiungere l’auto blindata della scorta, uno studente israeliano di ...

STORIE D'ISRAELE/3 - Vincere senza reagire (1982-1994)

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Marco Travaglio (3 - continua) 17 Oct 2023 - Il Fatto Quotidiano La guerra libanese del 1982 e l’indagine su Sabra e Chatila lasciano Israele sotto choc per un bel pezzo. I nemici, anziché indebolirsi, si rafforzano e si moltiplicano. Soprattutto l'Iran dell’ayatollah Khomeini, che nel ’79 ha spodestato lo Scià , prepara la bomba atomica (Tel Aviv ha bombardato il suo reattore nucleare di Osiraq nell’operazione Babilonia del 1981) e patrocina Hezbollah, il “partito di Dio” che riunisce un milione di sciiti nel sud del Libano , ma è presente anche in Siria e nel Golan occupato da Israele . E martella con missili e razzi i kibbutz dell’alta Galilea. Ogni guerra fomenta nuovo terrorismo, anziché spegnerlo. E dal 1981 è venuto a mancare un argine fondamentale all’estremismo: il presidente egiziano Sadat, assassinato da un killer della Jihad per punirlo della pace con Israele e rimpiazzato dal vice, Hosni Mubarak . Neppure i palestinesi se la passano bene, sempre più ostaggi di Israele...

STORIA D’ISRAELE/2 - “TERRITORI OCCUPATI”: QUANDO E PERCHÉ (1967-1982)

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Dalla guerra dei Sei Giorni nasce uno Stato che si trasforma da Davide a Golia. L’onu vara una risoluzione sulle terre da ridare in cambio di pace, tuttora disattesa Marco Travaglio  Il Fatto Quotidiano - 8 ottobre 2023  La guerra dei Sei Giorni dura quanto la creazione del mondo e scoppia per una serie incredibile di equivoci. Il 7 aprile 1967 il governo israeliano del pur mite presidente Levi Eshkol (che ha preso il posto di David Ben Gurion) risponde all'ennesimo attacco siriano dalle alture del Golan contro contadini e pescatori dell'Alta Galilea: sei MIG sovietici nuovi di zecca, appena arrivati da Mosca a Damasco, vengono abbattuti. Così anche la Siria - che ha iniziato a foraggiare al Fatah, l'organizzazione palestinese fondata da Yasser Arafat e protagonista di continui attacchi terroristici contro Israele - ha una gran sete di vendetta. Il 3 maggio re Hussein di Giordania, inviso alla Siria per il suo doppiogiochismo, firma un accordo militare con Nasser, pone il s...