Puck (astronomia)
Puck (Urano XV) | |
---|---|
Satellite di | Urano |
Scoperta | 30 dicembre 1985 |
Scopritore | Stephen P. Synnott / Voyager 2 |
Parametri orbitali | |
Semiasse maggiore | 86 004 km |
Periodo orbitale | 0,76183 giorni |
Inclinazione rispetto all'equat. di Urano | 0,318° |
Eccentricità | 0,00005 |
Dati fisici | |
Diametro medio | 162 km |
Superficie | ~82 400 km2 |
Volume | ~2 226 000 km3 |
Massa | 2,89×1018 kg
|
Densità media | ~1,3 g/cm³ |
Acceleraz. di gravità in superficie | 0,029 m/s2 |
Velocità di fuga | ~0,069 km/s |
Periodo di rotazione | Rotazione sincrona |
Inclinazione assiale | nulla |
Temperatura superficiale |
|
Pressione atm. | nulla |
Albedo |
|
Dati osservativi | |
Magnitudine app. | 20,5 |
Puck, o Urano XV, è un satellite naturale interno di Urano. Le informazioni in nostro possesso al suo riguardo sono relativamente poche: sono note la sua orbita, le sue dimensioni e la sua bassa albedo (inferiore a 0,04).
Scoperta
[modifica | modifica wikitesto]Puck fu scoperto dalle immagini riprese dalla sonda spaziale Voyager 2 il 30 dicembre 1985.[2] Al momento della scoperta gli fu assegnata la designazione provvisoria S/1985 U 1.[3]
Denominazione
[modifica | modifica wikitesto]Nel 2006, l'Unione Astronomica Internazionale (IAU) gli ha assegnato la denominazione ufficiale Puck.[4]
La IAU segue la convenzione di assegnare ai satelliti di Urano nomi tratti da personaggi delle opere di William Shakespeare o dei poemi di Alexander Pope. Nella mitologia celtica e nel folklore britannico, un Puck è uno spirito maligno, rappresentato come un demone diabolico dai cristiani; il satellite ha ricevuto la denominazione in riferimento a Puck, il folletto che compare nel Sogno di una notte di mezza estate shakespeariano e che nella notte viaggia intorno al globo assieme alle fate.
Parametri orbitali
[modifica | modifica wikitesto]L'orbita di Puck si trova tra gli anelli di Urano e Miranda, il primo dei grandi satelliti del pianeta e vicina a quella di Porzia
Caratteristiche fisiche
[modifica | modifica wikitesto]È il sesto satellite di Urano in ordine di grandezza, e il più grande tra quelli interni che orbitano all'interno di Miranda. Le sue dimensioni sono intermedie fra quelle di Porzia (il secondo più grande satellite interno) e quelle di Miranda (il più piccolo dei cinque satelliti classici di Urano). Le nostre conoscenze sono limitate al diametro di circa 162 km,[5] l'orbita, e l'albedo geometrica in luce visibile che è di circa 0,11.[1]
Ha una superficie di colore scuro e fortemente craterizzata, che mostra linee spettrali tipiche della presenza di ghiaccio d'acqua.[6]
Fra le dieci lune di Urano scoperte dal team fotografico di Voyager 2, Puck è l'unica individuata con un largo anticipo tale da permettere una rapida riorganizzazione del programma della missione e un riposizionamento della sonda, che poté così riprendere immagini più dettagliate del satellite.[2] Dalle immagini Puck risulta avere la forma di uno sferoide leggermente prolato (rapporto tra gli assi 0,97 ± 0,04).[5] Tra i crateri presenti sulla superficie tre hanno ricevuto una denominazione; il maggiore ha un diametro di 45 km.[2] Le osservazioni condotte con il telescopio spaziale Hubble e i più grandi telescopi terrestri hanno mostrato linee correlate all'assorbimento di ghiaccio d'acqua nello spettro di Puck.[1][6]
Non ci sono conoscenze riguardo la struttura interna di Puck. Si ritiene possa essere costituito da una miscela di ghiaccio d'acqua e materiale scuro simile a quello presente negli anelli.[6] Il materiale scuro è probabilmente costituito da roccia e composti organici modificati dalle radiazioni. L'assenza di crateri con raggi brillanti implica che Puck non ha subito il processo di differenziazione, indicando che il ghiaccio e gli altri materiali non sono separati tra loro in un nucleo e un mantello.[2]
Crateri principali
[modifica | modifica wikitesto]I crateri situati sulla superficie hanno denominazioni che derivano dai nomi di spiritelli maligni delle varie mitologie europee.
Cratere | Coordinate | Diametro (km) | Data di approvazione | Eponimo | Ref |
---|---|---|---|---|---|
Bogle | 0°N 0°E | 0 | 1988 | Bogle (celtico) | [7] |
Butz | 0°N 0°E | 0 | 1988 | Butz (dal folclore tedesco) | [8] |
Lob | 0°N 0°E | 0 | 1988 | Lob (dal folclore britannico) | [9] |
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b c Erich Karkoschka, Comprehensive Photometry of the Rings and 16 Satellites of Uranus with the Hubble Space Telescope, in Icarus, vol. 151, n. 1, 2001, pp. 51–68, Bibcode:2001Icar..151...51K, DOI:10.1006/icar.2001.6596.
- ^ a b c d B. A. Smith, L. A. Soderblom, A. Beebe, D. Bliss, J. M. Boyce, A. Brahic, G. A. Briggs, R. H. Brown e S. A. Collins, Voyager 2 in the Uranian System: Imaging Science Results, in Science, vol. 233, n. 4759, 4 luglio 1986, pp. 43–64, Bibcode:1986Sci...233...43S, DOI:10.1126/science.233.4759.43, PMID 17812889.
- ^ Brian G. Marsden, Satellites of Uranus and Neptune, in IAU Circular, vol. 4159, 16 gennaio 1986. URL consultato il 24 gennaio 2012.
- ^ USGS/IAU, Planet and Satellite Names and Discoverers, in Gazetteer of Planetary Nomenclature, USGS Astrogeology, 21 luglio 2006. URL consultato il 24 gennaio 2012.
- ^ a b Erich Karkoschka, Voyager's Eleventh Discovery of a Satellite of Uranus and Photometry and the First Size Measurements of Nine Satellites, in Icarus, vol. 151, n. 1, 2001, pp. 69–77, Bibcode:2001Icar..151...69K, DOI:10.1006/icar.2001.6597.
- ^ a b c Christophe Dumas, Bradford A. Smith e Richard J. Terrile, Hubble Space Telescope NICMOS Multiband Photometry of Proteus and Puck, in The Astronomical Journal, vol. 126, n. 2, 2003, pp. 1080–1085, Bibcode:2003AJ....126.1080D, DOI:10.1086/375909.
- ^ Bogle , su: Gazetteer of Planetary Nomenclature International Astronomical Union (IAU) Working Group for Planetary System Nomenclature (WGPSN), 1 ottobre 2006.
- ^ Butz, su: Gazetteer of Planetary Nomenclature International Astronomical Union (IAU) Working Group for Planetary System Nomenclature (WGPSN), 1 ottobre 2006.
- ^ Lob, su: Gazetteer of Planetary Nomenclature International Astronomical Union (IAU) Working Group for Planetary System Nomenclature (WGPSN), 1 ottobre 2006.
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Puck
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- (EN) Planetary Names: Search Results, su planetarynames.wr.usgs.gov.