Francesco Ferdinando d'Austria-Este
Francesco Ferdinando d'Austria-Este | |
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Francesco Ferdinando d'Austria-Este fotografato nel 1914 | |
Principe ereditario d'Austria-Ungheria | |
In carica | 19 maggio 1896 – 28 giugno 1914 |
Predecessore | Carlo Ludovico d'Asburgo-Lorena |
Successore | Carlo d'Austria-Este |
Nome completo | tedesco: Franz Ferdinand Karl Ludwig Joseph von Habsburg-Lothringen-Este
italiano: Francesco Ferdinando Carlo Ludovico Giuseppe d'Asburgo-Lorena-Este |
Trattamento | Sua Altezza Imperiale e Reale |
Onorificenze | Arciduca d'Austria |
Altri titoli | Arciduca d'Austria Principe reale di Ungheria Principe reale di Boemia Principe reale di Toscana Principe reale di Croazia e Slavonia Principe reale di Germania Principe imperiale del S.R.I. Duca titolare di Modena e Reggio |
Nascita | Graz, 18 dicembre 1863 |
Morte | Sarajevo, 28 giugno 1914 (50 anni) |
Luogo di sepoltura | Castello di Artstetten |
Padre | Carlo Ludovico d'Asburgo-Lorena |
Madre | Maria Annunziata delle Due Sicilie |
Consorte | Sophie Chotek von Chotkowa |
Figli | Sophie Maximilian Ernst |
Religione | Cattolicesimo |
Francesco Ferdinando | |
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Nascita | Graz, 18 dicembre 1863 |
Morte | Sarajevo, 28 giugno 1914 |
Luogo di sepoltura | Castello di Artstetten |
Religione | Cattolicesimo |
Dati militari | |
Paese servito | Impero austro-ungarico |
Forza armata | Esercito austro-ungarico Marina austro-ungarica |
Anni di servizio | 1877 - 1914 |
Grado | |
Comandante di | 9º Reggimento Ussari |
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Francesco Ferdinando Carlo Luigi Giuseppe d'Austria-Este (in tedesco Franz Ferdinand Karl Ludwig Joseph von Habsburg-Lothringen-Este; Graz, 18 dicembre 1863 – Sarajevo, 28 giugno 1914) è stato un nobile e militare austriaco, arciduca della dinastia degli Asburgo in Austria ed erede al trono austro-ungarico. Fu duca pretendente di Modena e Reggio, ma il popolo aveva scelto l'annessione plebiscitaria al Regno di Sardegna nel 1860.
Il suo assassinio da parte di Gavrilo Princip a Sarajevo, città della Bosnia ed Erzegovina annessa all'Austria, rappresentò il pretesto impiegato dall'Impero austro-ungarico per dichiarare guerra alla Serbia, diventando quindi il casus belli della prima guerra mondiale.
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]I primi anni
[modifica | modifica wikitesto]Francesco Ferdinando era figlio di Carlo Ludovico d'Asburgo-Lorena e di Maria Annunziata di Borbone-Due Sicilie. Nelle sue vene scorreva il sangue di 112 famiglie aristocratiche e tra i suoi avi si contano 2047 antenati illustri, tra i quali Maria Teresa d'Austria, Carlo V, Filippo II di Spagna, Luigi XIV di Francia, Ugo Capeto, Carlo Magno, Enrico I l'Uccellatore, Eleonora d'Aquitania, Federico II di Svevia, Maria Stuarda e molti altri.
Con la morte di Francesco V d'Asburgo-Este, ultimo duca regnante di Modena e Reggio, nel 1875, si estinse il ramo maschile della famiglia che discendeva dal nonno. Il duca aveva lasciato in eredità gran parte delle sue proprietà private a Francesco Ferdinando, a certe condizioni, fra cui l'adozione del nome degli Este.
La carriera militare
[modifica | modifica wikitesto]Egli entrò in giovane età nell'esercito austriaco, all'età di soli 14 anni raggiunse il grado di tenente, capitano a 22, colonnello a 27 e maggiore generale a 31. Venne considerato idoneo al comando e gli venne conferito il comando del 9º reggimento di ussari ungherese. Nel 1898 ricevette una commissione "per speciale disposizione di Sua Maestà" di svolgere un'indagine su tutti gli aspetti del servizio militare in alcuni dipartimenti. Creò una propria cancelleria militare guidata da Alexander Brosch Edler von Aarenau, in contrapposizione a quella dell'imperatore.
Nel gennaio del 1914 Francesco Ferdinando venne nominato ispettore generale di tutte le forze armate dell'Austria-Ungheria, una posizione superiore a quella del suo predecessore arciduca Alberto d'Asburgo-Teschen dal momento che includeva anche il comando delle operazioni militari in tempo di guerra.
Erede al trono, matrimonio
[modifica | modifica wikitesto]Francesco Ferdinando era nipote (figlio del fratello) dell'imperatore Francesco Giuseppe I d'Austria e, al momento della sua nascita, terzo in linea di successione al trono dopo il cugino Rodolfo e il padre. Nel 1889 il cugino Rodolfo si suicidò a Mayerling senza lasciare eredi maschi e Carlo Ludovico, padre di Francesco Ferdinando, divenne il primo in linea di successione. Nel 1896 il padre morì e Francesco Ferdinando divenne quindi l'erede al trono austro-ungarico. L'imperatore Francesco Giuseppe, nonostante l'età avanzata, mantenne tuttavia saldamente il potere e lo tenne sempre lontano dalle decisioni di governo, come del resto aveva fatto in precedenza con il figlio Rodolfo.
Il suo matrimonio (1º luglio 1900) con la contessa Sophie Chotek von Chotkowa fu autorizzato solo dopo che la coppia ebbe accettato che la sposa non avrebbe goduto dello status di reale e che i loro figli non avrebbero dovuto avere pretese al trono. Francesco Giuseppe non partecipò alla cerimonia del matrimonio, così come non vi partecipò il fratello dello sposo, Ferdinando Carlo.
Col matrimonio, la contessa divenne Sua Altezza Serenissima Principessa Sophie von Hohenberg, ma nel 1909 il suo titolo fu elevato a Sua Altezza Duchessa Sophie von Hohenberg.
La politica
[modifica | modifica wikitesto]Francesco Ferdinando si alienò la simpatia di gran parte dell'opinione politica austro-ungarica: i nazionalisti ungheresi si opposero al suo sostegno al suffragio universale maschile, che avrebbe minato la predominanza magiara nel regno ungherese. Sia i sostenitori sia gli oppositori all'esistente struttura duale dell'Impero erano sospettosi della sua idea di un terzo regno slavo dominato dai croati, comprendente la Bosnia ed Erzegovina, possibile baluardo contro ciò che veniva percepito nella Ballhausplatz (Ministero degli Esteri) di Vienna come l'irredentismo serbo. I non-cattolici e gli anticlericali erano infastiditi dal suo patronato (22 aprile 1900) all'associazione delle scuole cattoliche.
Francesco Ferdinando al di fuori del mondo tedesco venne considerato a torto come il leader del "partito della guerra" dell'impero austro-ungarico, ma era una percezione completamente falsa. Infatti, l'arciduca fu uno dei principali sostenitori del mantenimento della pace all'interno del governo austro-ungarico, sia durante la crisi bosniaca del 1908-1909, sia durante le guerre balcaniche del 1912-1913.[1]
Gli storici generalmente attribuiscono al governo di Francesco Ferdinando idee piuttosto liberali sulla visione dell'Impero alla sua epoca.[2] Dal canto suo era intenzionato a concedere grande autonomia ai diversi gruppi etnici presenti nel territorio imperiale, in particolare ai cechi in Boemia, agli iugoslavi in Croazia e in Bosnia, proseguendo idealmente ciò che era stato realizzato con la creazione, nel 1867, della monarchia austro-ungarica.[3]
Ma i suoi sentimenti nei confronti degli ungheresi si dimostravano comunque meno generosi: infatti reputava che nel corso dei secoli, il nazionalismo ungherese fosse stato già abbastanza dannoso all'Austria, e addirittura vengono riportati grandi scatti d'ira da parte dell'arciduca, quando gli ufficiali del 9º reggimento ussari, che egli comandava, parlavano in sua presenza in ungherese (malgrado questo fosse di fatto il linguaggio ufficiale del reggimento). Inoltre riteneva che la compagine magiara dell'esercito austriaco potesse rappresentare una minaccia all'interno delle file dell'esercito stesso.
Infine riteneva necessario avere un approccio prudente verso la Serbia, seguendo la linea programmatica di Franz Conrad von Hötzendorf, il quale riteneva che tale stato, pur di rendersi indipendente, avrebbe addirittura coinvolto l'Austria in una guerra contro la Russia, causando rovina per entrambi gli imperi.
Ferdinando ebbe motivi di screzio con il governo, in occasione della Ribellione dei Boxer nel 1900, quando tutti gli stati europei (persino "gli stati nani come Belgio e Portogallo" come li definiva l'arciduca) avevano inviato delle truppe in Cina per sedare la rivolta, mentre l'Austria non era intervenuta.
In politica estera Francesco Ferdinando fu sempre molto attivo, organizzando viaggi e visite a regnanti stranieri con i quali, in molti casi, aveva stretto un rapporto di amicizia, che nella sua ottica, gli sarebbe stato molto utile una volta salito al trono. Grande affinità l'aveva dimostrata con il Kaiser, Guglielmo II di Germania, oltre che con il re Carlo I di Romania, e addirittura col nizam Asif Jah VI di Hyderabad, stato principesco dell'India.
Francesco Ferdinando, inoltre, era un influente sostenitore della marina austro-ungarica, in un'epoca però in cui il divenire una potenza marittima non era tra gli obiettivi dell'impero, motivo per cui era poco conosciuta. Per onorare la sua scelta di preferire la marina, dopo il suo assassinio nel 1914, il corpo di Francesco Ferdinando e di sua moglie vennero trasportati sulla SMS Viribus Unitis.
L'attentato e la morte
[modifica | modifica wikitesto]Il 28 giugno 1914, nel giorno di San Vito, l'arciduca Francesco Ferdinando, erede al trono d'Austria-Ungheria e sua moglie Sofia, furono colpiti a morte a Sarajevo dai colpi di pistola sparati da Gavrilo Princip, membro della Mlada Bosna (Giovane Bosnia), un gruppo che mirava all'unificazione di tutti gli jugoslavi (Slavi del sud).
La pistola usata da Gavrilo Princip per assassinare l'arciduca era una Browning FN M1910 semiautomatica, il proiettile esploso contro l'arciduca è esposto come pezzo da museo nel castello di Konopiště, vicino alla città di Benešov, nella Repubblica Ceca.
Un resoconto dettagliato dell'assassinio venne fatto nell'opera Sarajevo da Joachim Remak:[4]
«Un proiettile colpì il collo di Francesco Ferdinando mentre l'altro prese l'addome di Sofia. ... Quando la macchina stava facendo inversione (per tornare alla residenza del Governatore ove la coppia imperiale sarebbe stata soccorsa) un rivolo di sangue uscì dalla bocca dell'arciduca e fu a quel punto che la duchessa esclamò: "Cosa diavolo succede!? Cosa ti è successo?!" e cadde quindi sulle ginocchia del marito morendo.»
«Malgrado quanto stesse succedendo, Francesco Ferdinando trovò la forza di voltarsi verso la moglie implorando: "Sopherl! Sopherl! Sterbe nicht! Bleibe am Leben für unsere Kinder! - Sofia cara! Non morire! Rimani viva per i nostri bambini!". Il suo cappello piumato cadde e molte altre piume verdi vennero trovate sul pavimento interno della macchina. Il conte von Harrach, che si trovava di fronte alla coppia, cercò di sbottonare il colletto della divisa dell'arciduca chiedendo "Leiden Eure Kaiserliche Hoheit sehr? - State soffrendo molto vostra altezza imperiale?" "Es ist nichts - Non è niente" disse l'arciduca con una debole voce appena udibile. Era ormai chiaro che stava perdendo coscienza.»
«La macchina si fermò dunque di fronte al Konak bersibin (municipio). Malgrado l'intervento tempestivo dei dottori, l'arciduca morì mentre veniva portato con la moglie all'interno dell'edificio.»
Francesco Ferdinando è oggi sepolto nel Castello di Artstetten nella Bassa Austria. I funerali della coppia furono in forma dimessa, senza processione. Era stato lo stesso Francesco Ferdinando a scegliere la dimora di famiglia ad Arstetten come luogo di sepoltura, poiché intendeva essere seppellito accanto alla moglie, la cui bassa dignità impediva di accedere alla Cripta dei Cappuccini di Vienna, riservata ai soli membri della famiglia imperiale.
Giudizi storici
[modifica | modifica wikitesto]Alan John Percival Taylor[5] lo descrive come «uno dei peggiori prodotti della Casa d'Asburgo: reazionario, clericale, brutale e insopportabile». Questo giudizio totalmente negativo è oggi in gran parte rovesciato dalla nuova storiografia, e Jean-Louis Thiériot[6] lo presenta come «un principe riformatore in politica e iconoclasta nella sua vita privata».
Il carattere
[modifica | modifica wikitesto]Lo storico tedesco Michael Freund descriveva Francesco Ferdinando come "un uomo che non ispirava energia, scuro nell'apparenza e nelle emozioni, che irradiava un'aura di stranezza ed un'ombra di violenza e avventatezza ... una personalità distinta rispetto alla amabile inerzia della società austriaca del suo tempo."[7] Un contemporaneo, Karl Kraus, scriveva di lui: "non è una persona che tende a salutarti ... non sente alcuna inclinazione verso quella regione inesplorata che i viennesi chiamano "cuore"."[8] Le sue relazioni con l'Imperatore Francesco Giuseppe furono sempre piuttosto tese e un servitore personale di quest'ultimo in particolare riportava nelle sue memorie "vi erano sempre tuoni e fulmini sempre nelle loro discussioni."[9] Aveva invece un ottimo rapporto col Kaiser di Germania Guglielmo II il quale gli assomigliava per molti aspetti, soprattutto per l'ideale di assolutismo e militarizzazione che contraddistinguevano entrambi i personaggi.
Francesco Ferdinando, inoltre, aveva una grandissima passione per la caccia, che spesso lo portava a degli eccessi. Nei suoi diari egli tenne stima delle prede uccise che sono indicate in 300.000 di cui 5.000 cervi. Una piccola parte dei suoi trofei sono ancora oggi in mostra al castello boemo di Konopiště.
Leo Valiani su Francesco Ferdinando
[modifica | modifica wikitesto]Lo storico italiano Leo Valiani ne ha invece un'opinione più articolata, e scrive:[10]
«Fra i progetti di Francesco Ferdinando, principe di mentalità assolutistica, ma dotato di una non trascurabile capacità intellettuale e d'indubbia serietà morale, figurava [...] la volontà di rinsaldare la compagine dello Stato e di consolidare l'autorità e la popolarità della Corona, con l'equiparazione effettiva di tutte le nazionalità dell'Impero, e dunque, con la smobilitazione della supremazia se non dei tedeschi, certamente di quella, assai più pesante, dei magiari, sulle nazionalità slave e romena che nel 1848-49 avevano salvato la dinastia, opponendosi con le armi alla rivoluzione ungherese.[...] Francesco Ferdinando nel 1895 e nel 1913, con una sostanza rimarchevole dati i mutamenti del ventennio intercorso, [disse] che l'introduzione del dualismo, nel 1867, era stata una catastrofe, e che, ascendendo al trono, egli intendeva ripristinare un forte potere centrale unitario, ma lo riteneva possibile solo con la contemporanea concessione di larghe autonomie amministrative a tutte le nazionalità della monarchia. Anche al ministro degli Esteri, Berchtold, Francesco Ferdinando ripeté così con una lettera del 1º febbraio 1913, con cui spiegare perché non riteneva opportuna la guerra con la Serbia, che 'l'irredentismo da noi, nel paese [...] cesserà immediatamente, se si procura ai nostri slavi un'esistenza confortevole, giusta e buona, invece di calpestarli, come i magiari facevano. Ben perciò, tracciando il profilo dieci anni dopo la sua morte, Berchtold scriveva che l'arciduca avrebbe cercato, una volta fosse salito sul trono, di sostituire al dualismo il federalismo supernazionale.»
Discendenza
[modifica | modifica wikitesto]I figli del matrimonio morganatico fra Francesco Ferdinando e Sofia furono:
- Sophie von Hohenberg (1901-1990), sposò il Conte Friedrich von Nostitz-Rieneck (1891-1973);
- Maximilian von Hohenberg (1902-1962), cr. I Duca di Hohenberg 1917, sposò la Contessa Elisabeth von Waldburg (1904-1993);
- Ernst von Hohenberg (1904-1954), sposò Marie-Therese Wood (1910-1985);
- un figlio nato morto (1908).
Commemorazioni
[modifica | modifica wikitesto]L'arciduca Francesco Ferdinando e il suo Castello di Artstetten sono stati scelti per commemorare la moneta da 10 euro emessa dalla Repubblica d'Austria il 13 ottobre 2004 in occasione dei 90 anni dell'assassinio dell'arciduca. Il retro della moneta mostra l'entrata della cripta della famiglia Hohenberg. Sotto si trovano due ritratti dell'arciduca Francesco Ferdinando e della moglie, la duchessa Sofia di Hohenberg.
Ascendenza
[modifica | modifica wikitesto]Onorificenze
[modifica | modifica wikitesto]Onorificenze austro-ungariche
[modifica | modifica wikitesto]Onorificenze straniere
[modifica | modifica wikitesto]Stemma
[modifica | modifica wikitesto]Image | Stemma |
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Francesco Ferdinando d'Austria-Este Arciduca d'Austria, Cavaliere dell'Ordine del Toson d'oro |
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Jean-Louis Thiériot, François-Ferdinand d'Autriche, de Mayerling à Sarajevo, Parigi, 2011 (2ª ed.), cap. IX, I progetti politici di Francesco Ferdinando p. 296-352, che termina con il paragrafo Un principe al servizio di una diplomazia pacifica , come segue: "Due conclusioni si impongono alla fine di questo rapido panorama dei progetti politici di Francesco-Ferdinando. [...] La seconda è che diviene il paladino incondizionale di una politica di pace. Ciò nonostante, di lui si è sovente conservata l'immagine di un arciduca soldato, amante di tutto ciò che è militare, che sogna solo colpi e ferite, che è a sua agio solo con la truppa, che combina col suo amico Guglielmo II Dio solo sa quali progetti di campagna militare temporalesca all'est. Quest'immagine è totalmente falsa." p. 351
- ^ Rothenburg, G. The Army of Francis Joseph. West Lafayette: Purdue University Press, 1976. p 141.
- ^ Morton, Frederick, Thunder at Twilight: Vienna 1913/1914, Scribner, 1989, p. 191, ISBN 978-0-684-19143-0.
- ^ Remak, Joachim, Sarajevo: The Story of a Political Murder, Criterion, 1959, pp. 137–142.(ASIN B001L4NB5U)
- ^ Alan John Percivale Taylor, The Habsburg Monarchy 1809-1918.
- ^ Jean-Louis Thiériot, François-Ferdinand d'Autriche, de Mayerling à Sarajevo, Parigi, 2005 (prima ed.)
- ^ Freund, Michael: Deutsche Geschichte. Die Große Bertelsmann Lexikon-Bibliothek, Bd. 7. C. Bertelsmann Verlag, 1961. p.901
- ^ Die Fackel. Issue July 10, 1914
- ^ Ketterl, Eugen: Der alte Kaiser wie nur einer ihn sah. Cissy Klastersky (ed.), Gerold & Co., Vienna 1929
- ^ La Dissoluzione dell'Austria-Ungheria, Casa Editrice Il Saggiatore, Milano, 1966, pp. 19-20
- ^ https://familiaregala.ro/ordine-si-decoratii/ordinul-carol-i
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]- Attentato di Sarajevo
- Nemesi degli Asburgo
- SMS Erzherzog Franz Ferdinand
- Castel Blühnbach
- Castello di Lölling
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikiquote contiene citazioni di o su Francesco Ferdinando d'Asburgo-Este
- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Francesco Ferdinando d'Asburgo-Este
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Asburgo, Francesco Ferdinando d', arciduca ereditario d'Austria-Ungheria, su Treccani.it – Enciclopedie on line, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.
- Francesco Ferdinando d'Asburgo, in Dizionario di storia, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 2010.
- (EN) Fid Backhouse and others, Franz Ferdinand, archduke of Austria-Este, su Enciclopedia Britannica, Encyclopædia Britannica, Inc.
- (EN) Fid Backhouse and others, Franz Ferdinand, archduke of Austria-Este, su Enciclopedia Britannica, Encyclopædia Britannica, Inc.
- (DE) Francesco Ferdinando d'Austria-Este (XML), in Dizionario biografico austriaco 1815-1950.
- (EN) Francesco Ferdinando d'Austria-Este, su IMDb, IMDb.com.
- La Grande Guerra 1915-1918: Immagini dei campi di battaglia
- (CS) L'arciduca Francesco Ferdinando d'Este, su franzferdinand.cz. URL consultato il 4 settembre 2018 (archiviato dall'url originale il 1º febbraio 2010).
- La prima biografia italiana dell'arciduca: Franz Ferdinand – Da Mayerling a Sarajevo. L'erede al trono Francesco Ferdinando D'Austria-Este (1863-1914) dello storico Roberto Coaloa (Parallelo45 Edizioni, 2014)
Controllo di autorità | VIAF (EN) 50016762 · ISNI (EN) 0000 0001 1762 6657 · BAV 495/104341 · ULAN (EN) 500433881 · LCCN (EN) n79079601 · GND (DE) 118535005 · BNE (ES) XX4953223 (data) · BNF (FR) cb11974035x (data) · J9U (EN, HE) 987007261377605171 · NSK (HR) 000583246 · NDL (EN, JA) 01011908 · CONOR.SI (SL) 237945699 |
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