Alessandro Nivola

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Alessandro Nivola all'81ª Mostra internazionale d'arte cinematografica di Venezia (2024)

Alessandro Antine Nivola (Boston, 28 giugno 1972) è un attore statunitense con cittadinanza italiana.

Nato a Boston, è il primogenito dell'italoamericano Pietro Nivola, docente di scienze politiche ad Harvard e ricercatore della Brookings Institution,[1][2] e di sua moglie,[3][4] la pittrice Virginia Davis.[3][5][6] Suo fratello minore Adrian diventerà anche lui un pittore.[3][5] Suo padre era figlio dell'artista e scultore sardo Costantino Nivola e dell'ebrea tedesca Ruth Guggenheim,[1][2][3][5][7][8] emigrati a Parigi e poi a New York in seguito alla promulgazione delle leggi razziali.[2][7] Suo nonno materno era invece Thomas J. Davis, uomo d'affari statunitense fondatore del fondo di venture capital Mayfield e discendente del politico confederato Jefferson Davis.[3][4]

Nivola trascorre la sua infanzia di città in città nel Nord-est degli Stati Uniti, dato che la famiglia si trasferisce abitualmente a causa del lavoro del padre,[1][3][5] visitando d'estate i nonni paterni a Long Island.[3] Si appassiona al teatro all'età di 10 anni dopo avere visto suo cugino recitare in una produzione del Williams College di A porte chiuse di Sartre,[2] ottenendo dai genitori il permesso di frequentare dei corsi estivi di recitazione.[3][5][9] I suoi genitori divorziano quando ha 13 anni,[3] mentre nel 1988, quando ne ha 17, muore Costantino, al quale era molto legato.[3] Si diploma alla Phillips Exeter Academy,[2][3] frequentando parallelamente ogni estate l'Eugene O'Neill Theater Centre nel Connecticut,[3][5][9] dove per cinque anni si fa le ossa recitando in nuove opere di drammaturghi quali August Wilson e John Patrick Shanley.[9] Dopo avere tentato più volte senza successo di venire ammesso all'esclusiva Accademia d'arte drammatica di Yale,[2] vi studia letteratura inglese, laureandosi nel 1994.[3][5]

Comincia a lavorare nei teatri stabili già durante il suo ultimo anno a Yale,[8] assentandosi per due settimane di lezione e viaggiando fino a Seattle pur di recitare da co-protagonista in una produzione di Master Harold... and the Boys di Athol Fugard.[5][10] Terminati gli studi, si trasferisce a New York per dedicarsi appieno alla carriera di attore.[3] Il primo ruolo che riesce a ottenere,[8] un anno dopo,[2] si rivela anche quello che lancerà la sua carriera; nel 1995, infatti recita a Broadway in una produzione molto apprezzata della Roundabout Theater di Un mese in campagna di Turgenev insieme a Helen Mirren.[2][3][5][8] Ventitreenne, Nivola viene accostato a un gruppo di giovani attori emergenti che fa il suo esordio a Broadway nello stesso momento,[2][8][10] Billy Crudup, Malcolm Gets, John Benjamin Hickey, Jude Law, Damian Lewis e Rufus Sewell,[10] molti dei quali seguiranno a breve la chiamata di Hollywood.[2]

Per Nivola questo accade quasi per caso, quando il regista John Woo lo vuole nel film Face/Off - Due facce di un assassino (1997), dove interpreta il ruolo che lo farà conoscere al grande pubblico: Pollux Troy, il fratello nevrotico del cattivo principale interpretato da Nicolas Cage.[3][5][9] Trasferitosi a Los Angeles con appena un paio di film all'attivo solo per 5 mesi di riprese,[5][9][11] finisce tuttavia per restarvi e intraprendere una carriera nel cinema,[5][9] senza più calcare un palco per quasi un decennio.[9]

Il suo film successivo è l'inglese I Want You (1998), dove recita accanto a Rachel Weisz nel ruolo di un ex-galeotto.[3][5][11] Per prepararsi alla parte, Nivola trascorre tre giorni in cella con un condannato per omicidio e sfoggia un accento inglese popolare del sud-est così convincente che la troupe rimane scioccata nell'apprendere che è americano.[3][5] Il film non riscuote particolare successo, né viene distribuito negli Stati Uniti, ma frutta a Nivola altre parti in film inglesi.[11] Nei due anni in cui continua a lavorare in Inghilterra,[3] è tra i protagonisti di Mansfield Park e di Pene d'amor perdute di Kenneth Branagh.[3][5] Tuttavia, un effetto imprevisto dell'accento e dell'essere apparso in più film inglesi in serie subito dopo essere diventato famoso sarà che il pubblico avrebbe cominciato ad associarlo a questa immagine, causandogli problemi ad ottenere dei ruoli "da americano" una volta tornato in patria.[8][11] Nivola ha dichiarato che per il resto della sua carriera ha continuato abitualmente ad essere confuso per un attore britannico sia da agenti che da spettatori.[8]

Fa il suo ritorno a Hollywood con Jurassic Park III (2001), il suo primo blockbuster da Face/Off:[3] nel film interpreta Billy Brennan, l'assistente del dott. Alan Grant (Sam Neill), una parte che ha trovato «esasperante [...] la prima che non mi ha dato nulla a cui aggrapparmi i termini di personaggio».[3][12] L'anno seguente recita accanto a Frances McDormand, Kate Beckinsale e Christian Bale in Laurel Canyon - Dritto in fondo al cuore, nella parte del fidanzato, inglese,[13] della prima, venendo candidato all'Independent Spirit Award per il miglior attore non protagonista. Per il resto del decennio, appare al cinema in ruoli da comprimario in film indipendenti quali Timecode (2000), L'uomo dei miei sogni (2003) e Junebug (2005), nell'horror The Eye (2008) e nella parte del fittizio calciatore inglese di Newcastle e Real Madrid Gavin Harris in Goal! (2005) e Goal II - Vivere un sogno (2006),[7] senza però più riuscire a ritrovare il successo da protagonista dei primi anni.[1][2][11][14]

Negli anni 2010 si assesta definitivamente come attore caratterista,[1][2][11] apparendo in American Hustle - L'apparenza inganna, The Neon Demon e 1981: Indagine a New York.[2][8][14] Sul palco, viene diretto dall'amico Ethan Hawke in Menzogne della mente di Sam Shepard,[8][14] per la cui interpretazione del protagonista riceverà le lodi dello stesso Shepard,[8] e interpreta Frederick Treves nel revival di Broadway di The Elephant Man assieme a Bradley Cooper, venendo candidato al Tony Award al miglior attore non protagonista in un'opera teatrale.[8]

Nel 2017 riceve il plauso della critica e diversi riconoscimenti per uno dei suoi rari ruoli di primo piano, nel film Disobedience, in cui interpreta un rabbino chassidico che scopre che la moglie ha una relazione con un'altra donna.[8][14] Per prepararsi alla parte, Nivola ha vissuto in una comunità ortodossa ed ha imparato l'ebraico.[14] Poco prima le riprese, ha saputo che a suo padre Pietro era stata diagnosticata una malattia terminale, proprio come il suo personaggio perdeva il genitore a inizio film, il che ha resto molto difficili le riprese delle scene in questione.[8]

Nel 2021 torna protagonista interpretando Dickie Moltisanti, mentore di un giovane Tony Soprano, ne I molti santi del New Jersey, prequel cinematografico della serie televisiva I Soprano.[1][2][11][14] Il film è stato la prima occasione in tutta la sua carriera nella quale Nivola ha potuto interpretare un italoamericano.[11]

Nel 2024 interpreterà Rhino nel film di supereroi del Sony's Spider-Man Universe Kraven - Il cacciatore.[14]

È sposato dal 2003 con l'attrice inglese Emily Mortimer,[13] conosciuta nel 1999 sul set di Pene d'amor perdute.[2][3][13] La coppia ha avuto due figli, Sam (n. 2003) e May Nivola (n. 2010), entrambi attori a loro volta.[1][2][13] In precedenza, Nivola ha avuto una relazione con l'attrice Rachel Weisz, conosciuta sul set di I Want You (1998).[3]

Nel 2023 ha acquisito la cittadinanza italiana.[15]

  • Doll & Em – serie TV, 12 episodi (2013-2015)

Riconoscimenti

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Doppiatori italiani

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Nelle versioni in italiano delle opere in cui ha recitato, Alessandro Nivola è stato doppiato da:

  1. ^ a b c d e f g (EN) Brent Lang, Alessandro Nivola Commands Respect in ‘The Sopranos’ Prequel ‘The Many Saints of Newark’, in Variety, 8 settembre 2021. URL consultato il 3 novembre 2024.
  2. ^ a b c d e f g h i j k l m n o p (EN) Alex Morris, How Alessandro Nivola Got Made, in Rolling Stone, 2 settembre 2021. URL consultato il 3 novembre 2024.
  3. ^ a b c d e f g h i j k l m n o p q r s t u v w x (EN) Peter Huck, Charmer chameleon, in The Daily Telegraph, 14 luglio 2001. URL consultato il 3 novembre 2024.
  4. ^ a b (EN) Thomas J. Davis, 77, Investment Executive, in The New York Times, 13 settembre 1990, p. 12. URL consultato il 3 novembre 2024.
  5. ^ a b c d e f g h i j k l m n o (EN) Justine Elias, THE NEW SEASON/FILM: UP AND COMING: Alessandro Nivola; From a Family of Painters, a Quick-Change Artist, in The New York Times, 13 settembre 1998, p. 70. URL consultato il 3 novembre 2024.
  6. ^ (EN) Gayle Fee, Laura Raposa e Erin Hayes, Inside Track: One stellar soiree – no ’Bones’ about it, in Boston Herald, 1º ottobre 2007, p. 14. URL consultato il 3 settembre 2024 (archiviato dall'url originale il 3 settembre 2024).
  7. ^ a b c (EN) Susan King, Timeliness: Will it help ‘Goal’ score?, in Los Angeles Times, 11 maggio 2006. URL consultato il 3 novembre 2024.
  8. ^ a b c d e f g h i j k l m (EN) Ethan Hawke, Alessandro Nivola, in Interview, 13 maggio 2017. URL consultato il 3 novembre 2024.
  9. ^ a b c d e f g (EN) Ed Symkus, Boston-born actor shows his chops in offbeat role, in The Providence Journal, 2 agosto 2019. URL consultato il 3 novembre 2024.
  10. ^ a b c (EN) Susan Kittenplan, Boys of Broadway, in Vanity Fair, giugno 1995. URL consultato il 3 novembre 2024.
  11. ^ a b c d e f g h (EN) Simon Thompson, Alessandro Nivola Finally Takes Centre Stage In ‘The Many Saints Of Newark’, in Forbes, 2 ottobre 2021. URL consultato il 3 novembre 2024.
  12. ^ (EN) Steve Head, Jurassic Park IV? "I Hope Not," Says Nivola, su IGN, 16 ottobre 2002. URL consultato il 2 giugno 2021.
  13. ^ a b c d (EN) Alessandro Nivola: Hiding in plain sight, in The Independent, 14 novembre 2003. URL consultato il 3 novembre 2024.
  14. ^ a b c d e f g (EN) Brian Davids, Alessandro Nivola Talks ‘Kraven the Hunter’ Villain and “Exhilarating” Process Behind ‘Amsterdam’, in The Hollywood Reporter, 26 agosto 2022. URL consultato il 3 novembre 2024.
  15. ^ Alessandro Nivola [SandroNivola], Da ieri alle 15:38 mio fratello Adrian, mio figlio Sam, mia figlia May ed io siamo tutti ufficialmente cittadini italiani, comunitari e sardi. (Tweet), su Twitter, X, 6 marzo 2024. URL consultato il 3 novembre 2024.

Altri progetti

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