Beatrice d'Aragona
Beatrice d'Aragona (Napoli, 16 novembre 1457 – Napoli, 23 settembre 1508) fu regina d'Ungheria dal 1475 al 1490 e in seconde nozze fino al 1500.
Beatrice d'Aragona | |
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Ritratto di Beatrice d'Aragona situato al museo nazionale ungherese | |
Regina consorte di Ungheria | |
In carica |
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Incoronazione | 12 dicembre 1476, Székesfehérvár |
Predecessore | Caterina Poděbrady (I) Barbara di Hohenzollern (II) |
Successore | Barbara di Hohenzollern (I) Anna di Foix-Candale (II) |
Regina consorte di Boemia | |
In carica | 4 ottobre 1490 – 7 aprile 1500 |
Predecessore | Barbara di Hohenzollern |
Successore | Anna di Foix-Candale |
Altri titoli | Principessa di Napoli |
Nascita | Napoli, 16 novembre 1457 |
Morte | Napoli, 23 settembre 1508 |
Luogo di sepoltura | Chiesa di San Pietro Martire |
Casa reale | Trastámara-Napoli |
Padre | Ferdinando I di Napoli |
Madre | Isabella, principessa di Taranto |
Consorte di | Mattia Corvino Ladislao II di Boemia e Ungheria |
Religione | Cattolicesimo |
Biografia
modificaEra la figlia minore di Ferdinando I, re di Napoli, e della sua prima moglie, Isabella di Chiaromonte. Essendo la sorella più bella e più giovane, Beatrice fu chiesta in sposa con insistenza dal duca di Ferrara Ercole d'Este, il quale, non accontentato da re Ferrante, dovette infine ripiegare sulla sorella maggiore Eleonora.[1] Per Beatrice fu invece scelto il re d'Ungheria Mattia Corvino. Si pensa che le nozze fossero stabilite in concomitanza con quelle della sorella maggiore, nel 1473, ma per vari motivi Beatrice intraprese il suo viaggio verso l'Ungheria solo sul finire del 1475.
Nell'attesa, intraprese una relazione sentimentale con un giovane paggio, Ramiro Villaracuto, strangolato poi nel 1475 dopo essere stato sorpreso nel suo letto, o così almeno tramandano i Successi tragici et Amorosi di Silvio Ascanio Corona.[2] Del suo aspetto fisico sappiamo che ebbe capelli biondi simili a fili d'oro e che fu considerata in gioventù una donna bellissima.[3]
La sua Incoronazione avvenne nella Chiesa dell'Incoronata, per mano dell'Arcivescovo di Napoli. Durante il suo regno fu mecenate di artisti e letterati italiani che invitò a Buda per favorire la crescita della cultura del Rinascimento anche in Ungheria. Fra le altre iniziative si deve a lei la costituzione della Biblioteca Corviniana nel castello di Visegrád dove venne costituita una delle biblioteche più importanti del suo tempo, con un grandissimo numero di volumi, seconda solo alla collezione Vaticana.
Dal matrimonio di Beatrice con Mattia Corvino non vennero figli e, dal momento che il re aveva già un figlio illegittimo, Giovanni, la causa fu attribuita alla sterilità della regina. Ella cercò di compensare chiedendo alla sorella Eleonora, viceversa fertilissima, di donarle alcuni suoi figli: la primogenita Isabella e i due maschi Ippolito e Ferrante.[4][5] Fu tuttavia accontentata con l'invio del solo Ippolito nel 1485, mentre il viaggio di Ferrante, che pure avrebbe dovuto raggiungere l'Ungheria nel 1488, per qualche ragione fu annullato.[6][7]
Mattia intendeva designare quale suo successore il figlio Giovanni, ma morì improvvisamente a Vienna nel 1490. Beatrice fece in modo che la successione di Giovanni Corvino non andasse a buon fine. Nel tentativo di conservare il trono, Beatrice sposò segretamente in seconde nozze Ladislao Jagellone, re di Boemia. Il matrimonio venne celebrato il 4 ottobre 1490 in Esztergom dal vescovo Tamás Bakócz. Successivamente, nel 1492, Ladislao II chiese l'annullamento del matrimonio da parte di papa Alessandro VI. Numerosissimi furono i pretesti addotti per ottenerlo:[8]
- La sterilità di Beatrice, che avrebbe messo a rischio il futuro del regno e la sua successione.[2][8]
- Il fatto che egli non avesse mai voluto sposarla, ma vi fosse stato costretto, al puro scopo di ottenere il regno.[8]
- Un errore formale commesso, appositamente, dal vescovo nella cerimonia di matrimonio: alla domanda se volesse Beatrice per sposa, Ladislao pronuncio "ita", ossia "così", in luogo del classico "volo", "voglio": ciò rendeva invalida la procedura, poiché "ita" non era parola di rito.[8]
- La mancata consumazione delle nozze: Ladislao giurava di non essere mai rimasto da solo con Beatrice in nessuna occasione, ma sempre in compagnia di gentiluomini e dame.[8]
- La disonestà della vita condotta da Beatrice, che aveva già avuto altri amanti.[2][8]
Sostenuta dal padre Ferrante e dai fratelli e parenti, Beatrice si opponeva con fermezza all'annullamento, giurando e spergiurando di essere invece rimasta da sola svariate volte nella stessa camera con Ladislao[8] di giorno e di notte per molte e molte ore, e dichiarando senza troppi pudori di avergli offerto numerosissime volte il proprio corpo, mentre non è chiaro se fosse già stata sua amante ancora vivente Mattia o se gli si fosse concessa solo una volta rimasta vedova.[9] Nel 1500 Ladislao ottenne dal papa l'annullamento, costringendo quindi Beatrice a tornare a Napoli nel 1501, dove morì il 23 settembre 1508.
Ascendenza
modificaGenitori | Nonni | Bisnonni | Trisnonni | ||||||||||
Ferdinando I di Aragona | Giovanni I di Castiglia | ||||||||||||
Eleonora d'Aragona | |||||||||||||
Alfonso V d'Aragona | |||||||||||||
Eleonora d'Alburquerque | Sancho Alfonso d'Alburquerque | ||||||||||||
Beatrice del Portogallo | |||||||||||||
Ferdinando I di Napoli | |||||||||||||
Enrico Carlino | … | ||||||||||||
… | |||||||||||||
Gueraldona Carlino | |||||||||||||
Isabella Carlino | … | ||||||||||||
… | |||||||||||||
Beatrice d'Aragona | |||||||||||||
Deodato II di Clermont-Lodève | Guglielmo IV di Clermont-Lodève | ||||||||||||
Guillemette de Nogaret | |||||||||||||
Tristano di Chiaromonte | |||||||||||||
Isabella di Roquefeuil | Arnaud III de Roquefeuil | ||||||||||||
Jacquet de Combret | |||||||||||||
Isabella di Chiaromonte | |||||||||||||
Raimondo Orsini del Balzo | Nicola Orsini | ||||||||||||
Giovanna di Sabrano | |||||||||||||
Caterina Orsini del Balzo | |||||||||||||
Maria d'Enghien | Giovanni d'Enghien | ||||||||||||
Sancia del Balzo | |||||||||||||
Note
modifica- ^ Valentina Prisco Eleonora d'Aragona e la costruzione di un "corpo" politico al femminile (1450 -1493), Universidad de Zaragoza, 2019, p. 98.
- ^ a b c Silvio et Ascanio Corona, Successi tragici et Amorosi, a cura di Angelo Borzelli, Stamperia del Valentino, 2013, p. 43.
- ^ Bernardino Zambotti, Diario ferrarese dall'anno 1476 sino al 1504, collana Rerum italicarum scriptores, raccolta degli storici italiani dal Cinquecento al Millecinquecento ordinata da L. A. Muratori, p. 23.
- ^ Enrica Guerra, Il carteggio tra Beatrice d'Aragona e gli Estensi (1476-1508), p. 65.
- ^ Enrica Guerra, Il carteggio tra Beatrice d'Aragona e gli Estensi (1476-1508), Aracne, 2010, pp. 41-43.
- ^ Enrica Guerra, Il carteggio tra Beatrice d'Aragona e gli Estensi (1476-1508), pp. 79-78.
- ^ Enrica Guerra, Il carteggio tra Beatrice d'Aragona e gli Estensi (1476-1508), pp. 170-171.
- ^ a b c d e f g Codice Aragonese, o sia Lettere regie, ordinamenti ed altri atti governativi de' sovrani aragonesi in Napoli riguardanti l'amministrazione interna del reame e le relazioni all'estero per cura del cav. prof. Francesco Trinchera, 1868, pp. 240-243.
- ^ Sigismondo Conti, p. 17 (libro nono).
Bibliografia
modifica- Edith Pàsztor, Beatrice d'Aragona, regina d'Ungheria, in Dizionario biografico degli italiani, vol. 7, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 1962.
- Alberto Berzeviczy, Beatrice d'Aragona, Milano, Dall'Oglio, 1962, trad. dall'ungherese di Rodolfo Mosca
- Sigismondo Conti, Le storie de' suoi tempi dal 1475 al 1510, vol. 1, Firenze, Tipografia di G. Barbera, 1883.
Voci correlate
modifica- Francesco Laurana, Ritratto di Beatrice d'Aragona (1475 circa)
- Castello di Buda
Altri progetti
modifica- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Beatrice d'Aragona
Collegamenti esterni
modifica- Beatrice d'Aragona regina d'Ungheria, su Treccani.it – Enciclopedie on line, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.
- Albert Berzeviczy, BEATRICE d'Aragona, regina d'Ungheria, in Enciclopedia Italiana, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 1930.
- Beatrice d'Aragona, in Dizionario di storia, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 2010.
- (ES) Beatrice d'Aragona, in Diccionario biográfico español, Real Academia de la Historia.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 36237575 · ISNI (EN) 0000 0000 8114 9819 · BAV 495/60952 · CERL cnp00579973 · LCCN (EN) n98100197 · GND (DE) 118654187 · BNF (FR) cb15634130p (data) |
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