Renaissance (partito politico)

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
(Reindirizzamento da La République En Marche)
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Renaissance
La République En Marche!
PresidenteEmmanuel Macron (onorario)
SegretarioStéphane Séjourné
StatoBandiera della Francia Francia
Sede68, rue du Rocher, 75008 Parigi
AbbreviazioneLREM (o LaREM)
poi dal 2022:
RE
Fondazione6 aprile 2016
(En Marche)
17 settembre 2022 (Renaissance)
Derivato daPartito Socialista
IdeologiaLiberalismo[1][2]
Liberalismo sociale[3]
Europeismo[4]
Terza via[5]
CollocazioneCentro[2][6]
Partito pigliatutto[7] Estremo centro[8]
CoalizioneEnsemble (dal 2021)
Partito europeoNessuno
Gruppo parl. europeoRenew Europe
Seggi Assemblea nazionale
96 / 577
[9]
Seggi Senato
14 / 348
Seggi Europarlamento
6 / 81
Organizzazione giovanileI giovani con Macron
Iscritti385 027[10] (2017)
Colori          Blu marino e bianco

     Giallo

Sito webparti-renaissance.fr/

Renaissance[11] (it: Rinascimento o Rinascita, sigla RE), noto fino al settembre 2022 come La République En Marche![12] (sigla LREM o LaREM) o semplicemente En Marche!, è un partito politico francese fondato nel 2016 da Emmanuel Macron, all'epoca ministro del governo di Manuel Valls e successivamente divenuto presidente della Repubblica francese. Nel settembre 2022 il partito ha cambiato nome assorbendo anche i partiti minori Territoires de Progrès e Agir.

Emmanuel Macron nel 2014
Logo in uso fino al 7 febbraio 2017
Logo in uso dal 2017 al 2022

Il movimento En Marche! venne lanciato il 6 aprile 2016 dal ministro dell'economia del secondo Governo Valls Emmanuel Macron, fuoriuscito dal Partito Socialista.[13] In precedenza, a febbraio dello stesso anno, Macron aveva fondato un'associazione denominata Association pour le renouvellement de la vie politique (ARVP), che fece da base per la nascita del nuovo partito.

Elezioni del 2017

[modifica | modifica wikitesto]

Nel novembre 2016 Macron annunciò la sua candidatura per le elezioni presidenziali del 2017. Al primo turno delle elezioni Macron riuscì a qualificarsi per il ballottaggio contro la leader del Front National, Marine Le Pen,[14] da cui uscì in seguito vincitore con un ampio vantaggio.[15] Dopo la sua elezione, Macron annunciò le sue dimissioni da presidente del partito e Catherine Barbaroux venne nominata sua sostituta ad interim.[16]

In occasione delle elezioni legislative del 2017, il movimento venne rinominato "La République En Marche" e si è alleato con il Movimento Democratico centrista di François Bayrou.[17] Vengono eletti sotto l'etichetta del partito 309 deputati all'Assemblea nazionale: tre di questi aderiscono poi al gruppo parlamentare del Movimento Democratico (Bruno Fuchs, Erwan Balanant e Philippe Berta), mentre M'jid El Guerrab è successivamente passato al gruppo dei non iscritti; viceversa, Thierry Solère, già esponente de I Repubblicani, ha aderito alla formazione di Macron; a questa ha aderito, altresì, Jean-Noël Barrot, già esponente del MoDem, pur restando all'interno di tale gruppo parlamentare.

Renaissance si presenta come un partito sincretico e "pigliatutto",[18][19] collocandosi al centro politico in alternativa sia alla destra che alla sinistra.[20]

I valori rivendicati ufficialmente dal partito sono il rifiuto di ogni forma di conservatorismo ed un'adesione al progressismo.[21] L'autodefinizione progressista che il partito dà di sé è messa in discussione da alcuni osservatori, etichettandolo come neoliberista.[22][23][24] Altre caratteristiche ideologiche sono l'attaccamento all'integrazione europea[25] ed il sostegno al federalismo continentale,[26][27][28] l'ambientalismo,[29][30] il sostegno all'adattamento dell'economia della Francia alla globalizzazione, l'impegno a moralizzare e modernizzare la vita politica francese.[31]

È stato spesso paragonato al partito spagnolo Ciudadanos,[32] il quale, inizialmente nato come soggetto centrista, è poi divenuto portatore di ideologie tendenti sempre più a destra dello spettro politico. Infatti, dopo la vittoria alle elezioni del 2017 ottenuta grazie a un voto trasversale, il partito di Macron ha progressivamente spostato l'orientamento verso centrodestra, a partire dalla nomina di Edouard Philippe a primo ministro, approfittando della sconfitta elettorale di François Fillon[33] e proseguendo questa politica, sia economica che sociale, accogliendo fra le sue file militanti e figure di spicco del centrodestra tradizionale fino alle elezioni del 2022.[34][35]

Presidente onorario e segretario generale

[modifica | modifica wikitesto]
Ritratto Presidente onorario /
Segretario generale
Mandato Note
Emmanuel Macron 17 settembre 2022 in carica Presidente della Repubblica francese (dal 2017)
Stéphane Séjourné 17 settembre 2022 in carica Presidente del gruppo Renew Europe al Parlamento europeo (2021-2024),
Europarlamentare (2019-2024),
Ministro dell'Europa e degli affari esteri (dal 2024)
Olivier Dussopt 11 marzo 2024 in carica Ministro delegato ai conti pubblici (2020-2022), Ministro del lavoro
(2022-2024),
Deputato francese
(da febbraio a giugno 2024)

Vicesegretari generali

[modifica | modifica wikitesto]
Ritratto Vicesegretario generale Mandato Note
Clément Beaune 17 settembre 2022 in carica Ministro delegato ai trasporti (2022-2024)
Aurore Bergé 17 settembre 2022 in carica Ministro della solidarietà e della famiglia (dal 2023),
Consigliere regionale dell'Île-de-France (dal 2021)
Brigitte Bourguignon 17 settembre 2022 in carica Consigliere dipartimentale del Passo di Calais (dal 2021)
Pascal Canfin 17 settembre 2022 in carica Europarlamentare (dal 2019)
Bérangère Couillard 17 settembre 2022 in carica Ministro delegato incaricato della parità tra donne e uomini e della lotta contro la discriminazione (2023-2024)
Gérald Darmanin 17 settembre 2022 in carica Ministro dell'interno (dal 2020) e dei territori d'oltremare (dal 2022)
Fabienne Keller 17 settembre 2022 in carica Europarlamentare (dal 2019)
Bruno Le Maire 17 settembre 2022 in carica Ministro dell'economia e delle finanze (dal 2017) e della sovranità industriale e del digitale (dal 2022)
Marie Lebec 17 settembre 2022 in carica Ministro delegato ai rapporti con il Parlamento
(dal 2024),
Deputata francese
(dal 2017)
Nathalie Nieson 17 settembre 2022 in carica Sindaco di Bourg-de-Péage (dal 2008)
Franck Riester 17 settembre 2022 in carica Ministro delegato ai rapporti con il Parlamento (2022-2024)

Risultati elettorali

[modifica | modifica wikitesto]

Elezioni presidenziali

[modifica | modifica wikitesto]
Anno Candidato

supportato

1º Turno 2º Turno
Voti % Voti %
2017 Emmanuel Macron 8.656.346 24,0 (1.º) 20.743.128 66,1 (1.º)
2022 Emmanuel Macron 9.783.058 27,9 (1.º) 18.768.639 58,5 (1.º)

Elezioni senatoriali

[modifica | modifica wikitesto]
Anno Seggi (in precedenza) Seggi vinti Voti +/- seggi
2017
29 / 348
24 / 348
8.822 Diminuzione5

Elezioni legislative

[modifica | modifica wikitesto]
Anno 1º Turno 2º Turno Seggi +/- Status
Voti % +/- Voti % +/-
2017 6 391 269 28,2 (1.º) 7 826 245 43,1 (1.º)
308 / 577
Governo
2022 3 758 004 16,5 (2.º) Diminuzione11,7 5 227 183 25,2 (1.º) Diminuzione18,0
157 / 577
Diminuzione151 Governo

Elezioni europee

[modifica | modifica wikitesto]
Anno Voti % +/- Seggi +/-
2019 5 079 015 22,4 (2.º)
23 / 74
  1. ^ (EN) Wolfram Nordsieck, France, in Parties and Elections in Europe, 2017.
  2. ^ a b (EN) Susan Milner, Emmanuel Macron and the building of a new liberal-centrist movement, in EUROPP, LSE, 6 febbraio 2017.
  3. ^ (FR) Marc Endeweld, La démonstration de force du social-libéral Emmanuel Macron, in Marianne, 10 dicembre 2016.
  4. ^ (FR) Direzione, A Berlin, Macron veut « restaurer la confiance avec les Allemands en faisant des réformes sérieuses », in Le Monde, 10 gennaio 2017.
  5. ^ https://www.lemonde.fr/idees/article/2017/03/01/macron-la-troisieme-voie_5087367_3232.html
  6. ^ (EN) France's Macron joins presidential race to 'unblock France', in BBC, 16 novembre 2016.
  7. ^ Législatives : "Le parti d’Emmanuel Macron a un caractère attrape-tout"
  8. ^ (FR) “L’extrême centre” du président Macron : politique de la vertu ou posture autoritaire ?, su Philosophie magazine, 5 maggio 2022. URL consultato il 9 giugno 2023.
  9. ^ Di cui 3 apparentati
  10. ^ Sito En Marche! - aggiornato giugno 2017
  11. ^ (FR) France – Un nouveau nom pour le parti du président Macron, su Tribune de Genève. URL consultato il 18 settembre 2022.
  12. ^ (FR) Status (PDF), su storage.googleapis.com, La République En Marche, 17 agosto 2017. URL consultato il 26 settembre 2018.
  13. ^ (FR) Emmanuel Macron lance un " mouvement politique nouveau " baptisé " En marche !", su Le Monde, 6 aprile 2016. URL consultato l'8 maggio 2017.
  14. ^ Elezioni Francia, Macron e Le Pen al ballottaggio, su Il Messaggero, 23 aprile 2017. URL consultato il 9 maggio 2017.
  15. ^ Katia Riccardi, Francia, Macron presidente: "Avete scelto di essere audaci. Difenderò le speranze d'Europa", su la Repubblica, 7 maggio 2017. URL consultato l'8 maggio 2017.
  16. ^ Macron si dimette da En Marche!, su ANSA.it, 8 maggio 2017. URL consultato il 9 maggio 2017.
  17. ^ Francesca Schianchi, Macron, un partito e un premier per vincere anche il voto di giugno, su La Stampa, 9 maggio 2017. URL consultato il 9 maggio 2017 (archiviato dall'url originale il 9 maggio 2017).
  18. ^ (FR) Clara Bambeger, Législatives : "Le parti d’Emmanuel Macron a un caractère attrape-tout", in Les Inrockuptibles, 9 giugno 2017.
  19. ^ (FR) Fabien Escalona, Macron, tel César dans sa start-up, in Mediapart, 23 febbraio 2017.
  20. ^ Mauro Zanon, La "Marche" di Macron verso le presidenziali parte con il pienone, in il Foglio, 16 dicembre 2017.
  21. ^ L'Unità
  22. ^ Ruchir Sharma, How Macron Would Fix the French Economy, in The New York Times, 27 aprile 2017. URL consultato il 6 maggio 2017.
  23. ^ (EN) Tom Gill, Macron on the throne: New French president takes neoliberal path, in People's World, 3 agosto 2017.
  24. ^ (EN) Matthew Walther, Emmanuel Macron's nasty neoliberalism, in The Week, 13 luglio 2017.
  25. ^ Andrea Muratore, L’Europa En Marche!, in L?Intellettuale Dissidente, 24 aprile 2017. URL consultato il 25 aprile 2017 (archiviato dall'url originale il 26 aprile 2017).
  26. ^ Roberto Castaldi, La visione di Macron: “un’Europa sovrana, unita e democratica”, in l'Espresso, 27 settembre 2017.
  27. ^ (EN) The Guardian view on Macron’s Europe speech: a bold vision, in The Guardian, 26 settembre 2017.
  28. ^ (EN) Nick Gutteridge, EUROZONE WARNING: Crisis looming as German election KILLS Macron's federal Europe dream, in Daily Express, 25 settembre 2017.
  29. ^ Clima, Macron sfida Trump. E cambia il suo slogan: "Rendiamo il nostro pianeta grande di nuovo", in la Repubblica, 2 giugno 2017.
  30. ^ (EN) Megan Darby, France’s Macron to pitch global environmental rights charter to UN, in Climate Change News, 19 settembre 2017.
  31. ^ Il Sole 24 Ore - Magazine, su 24ilmagazine.ilsole24ore.com. URL consultato il 25 aprile 2017 (archiviato dall'url originale il 26 aprile 2017).
  32. ^ Famiglia Cristiana
  33. ^ (FR) Entre Emmanuel Macron et la droite, l’idylle continue, in Le Monde, 7 marzo 2019. URL consultato il 17 febbraio 2022.
  34. ^ (FR) Assumant "parfaitement" son ralliement à Macron, Woerth se voit en "LR hors radicalisation", su BFMTV. URL consultato il 17 febbraio 2022.
  35. ^ (FR) François Tonneau, Présidentielle – Dans le chaudron de la droite marseillaise, in Le Point, 11 febbraio 2022. URL consultato il 17 febbraio 2022.

Altri progetti

[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni

[modifica | modifica wikitesto]
Controllo di autoritàVIAF (EN1857149368830185980002 · GND (DE133225554X · BNF (FRcb171452497 (data)