7. Panzer-Division (Wehrmacht): differenze tra le versioni

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L'unità entrò in linea nel gennaio [[1943]] lungo i fiumi [[Don (fiume russo)|Don]], [[Donec]] e [[Mius]], sotto il [[Gruppo d'armate Don]], per ricostituire la linea del fronte, disgregatasi sotto gli attacchi dei sovietici. Per assolvere il suo compito la divisione disponeva ora di 21 Panzer II, 105 Panzer III (dei quali 91 con cannone da 50 [[millimetro|mm]] lungo e 14 con cannone da 75&nbsp;mm corto), 20 Panzer IV (di cui due con cannone da 75&nbsp;mm corto e 18 con lo stesso cannone ma lungo) e nove ''Panzerbefehlswagen''.<ref name=pz2/>
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Impegnata a conseguire il suo obiettivo fino in estate (il momento di maggiore scontro avvenne nel marzo 1943 con la [[terza battaglia di Char'kov]]), a luglio la 7. Panzer-Division combatté la [[battaglia di Kursk]] al termine della quale, sconfitta, convergette su [[Belgorod]], [[Kiev]] e [[Žytomyr]] in una ritirata che si protrasse sino al dicembre 1943, ma che la vide vincente contro le unità sovietiche che cercavano di difendere le loro posizioni. Nonostante l'arrivo di qualche [[Panzer V]],<ref name=okh/> il nuovo anno non portò nulla di buono ai provati soldati della ''7ª Panzer'', costretti ancora a ripiegare su [[Šepetivka]] (dove cadde il [[generalmajor]] [[Adelbert Schulz]], famoso comandante di carri armati e da pochi giorni comandante della divisione) per poi rimanere intrappolati, nell'aprile [[1944]], nella [[sacca di Kamenets-Podolsky]], dove gli scontri per tentare di liberarsi quasi azzerarono i carri rimasti.<ref name=pz2/><br />
Impegnata a conseguire il suo obiettivo fino in estate (il momento di maggiore scontro avvenne nel marzo 1943 con la [[terza battaglia di Char'kov]]), a luglio la 7. Panzer-Division combatté la [[battaglia di Kursk]] al termine della quale, sconfitta, convergette su [[Belgorod]], [[Kiev]] e [[Žytomyr]] in una ritirata che si protrasse sino al dicembre 1943, ma che la vide vincente contro le unità sovietiche che cercavano di difendere le loro posizioni. Nonostante l'arrivo di qualche [[Panzer V Panther]],<ref name=okh/> il nuovo anno non portò nulla di buono ai provati soldati della ''7ª Panzer'', costretti ancora a ripiegare su [[Šepetivka]] (dove cadde il [[generalmajor]] [[Adelbert Schulz]], famoso comandante di carri armati e da pochi giorni comandante della divisione) per poi rimanere intrappolati, nell'aprile [[1944]], nella [[sacca di Kamenets-Podolsky]], dove gli scontri per tentare di liberarsi quasi azzerarono i carri rimasti.<ref name=pz2/><br />
Sempre in seno alla [[IV Armata corazzata|4ª Armata corazzata]], di cui faceva parte dal 3 marzo, l'unità subì le conseguenze dell'[[operazione Bagration]]. A giugno si trovava in Lituana, in agosto in [[Curlandia]]: qui, assieme allo ''[[schwere Panzerabteilung 501]]''.<ref name=okh/> (501º battaglione corazzato pesante), contrattaccò l'[[Armata Rossa]] nei pressi di [[Raseiniai]] ottenendo un grande successo.<ref name=pz2/> Verso la fine dell'anno comunque la 7. Panzer-Division, ora sotto la 3ª Armata corazzata, subì perdite pesanti e si dovette procedere alla totale ricostruzione dei reparti impiegando elementi del ''2102. Panzer-Abteilung'' e della ''102. Panzer-Brigade''.<ref name=okh/> Nuovi scontri impegnarono la divisione (ora posta nella 2ª Armata) nel [[territorio di Memel]] da dove, all'inizio del [[1945]], si spostò in [[Prussia orientale]] radunandosi ad [[Arys]]. In seguito all'[[offensiva sovietica gennaio-aprile 1945|offensiva sovietica]] la ''7ª Panzer'' venne isolata nel settore di [[Danzica]] e nella [[penisola di Hel]], riuscendo ad arrivare via mare a [[Świnoujście]] solo ad aprile, quindi si ritirò in territorio tedesco.
Sempre in seno alla [[IV Armata corazzata|4ª Armata corazzata]], di cui faceva parte dal 3 marzo, l'unità subì le conseguenze dell'[[operazione Bagration]]. A giugno si trovava in Lituana, in agosto in [[Curlandia]]: qui, assieme allo ''[[schwere Panzerabteilung 501]]''.<ref name=okh/> (501º battaglione corazzato pesante), contrattaccò l'[[Armata Rossa]] nei pressi di [[Raseiniai]] ottenendo un grande successo.<ref name=pz2/> Verso la fine dell'anno comunque la 7. Panzer-Division, ora sotto la 3ª Armata corazzata, subì perdite pesanti e si dovette procedere alla totale ricostruzione dei reparti impiegando elementi del ''2102. Panzer-Abteilung'' e della ''102. Panzer-Brigade''.<ref name=okh/> Nuovi scontri impegnarono la divisione (ora posta nella 2ª Armata) nel [[territorio di Memel]] da dove, all'inizio del [[1945]], si spostò in [[Prussia orientale]] radunandosi ad [[Arys]]. In seguito all'[[offensiva sovietica gennaio-aprile 1945|offensiva sovietica]] la ''7ª Panzer'' venne isolata nel settore di [[Danzica]] e nella [[penisola di Hel]], riuscendo ad arrivare via mare a [[Świnoujście]] solo ad aprile, quindi si ritirò in territorio tedesco.



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7. Panzer-Division
Il simbolo tattico riportato sui veicoli della 7. Panzer-Division (1940)
Descrizione generale
Attiva18 ottobre 1939 - 3 maggio 1945
NazioneGermania (bandiera) Germania
ServizioHeer (Wehrmacht)
Tipodivisione corazzata
EquipaggiamentoPanzer I, Panzer II, Panzer 38(t), Panzer III, Panzer IV, Panzer V Panther[1]
SoprannomeGespenster division (divisione "fantasma")
Battaglie/guerreCampagna di Francia
Operazione Barbarossa
Battaglia di Smolensk
Battaglia di Mosca
Battaglia di Ržev
Operazione Anton
Terza battaglia di Char'kov
Battaglia di Kursk
Quarta battaglia di Char'kov
Battaglia di Kiev
Battaglia di Kamenets-Podolsky
Operazione Bagration
Battaglia del Baltico
Vistola
Comandanti
Degni di notaErwin Rommel
Hasso von Manteuffel
Simboli
Simbolo divisionale (1941 - 1945)
Simbolo divisionale usato nella battaglia di Kursk
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La 7. Panzer-Division[2] era una divisione corazzata della Wehrmacht che combatté durante la seconda guerra mondiale.

Creata a partire dalla 2. Leichte-Division (2ª divisione leggera), la 7. Panzer-Division svolse un ruolo chiave nella campagna di Francia e combatté abilmente al fronte orientale fino al termine della guerra.

Tra i suoi membri si ricordano Karl Hanke, che prestò servizio nella divisione negli anni 1940-1941 diventando in seguito governatore della Bassa Sassonia nonché Reichsführer-SS nel 1945, Hasso von Manteuffel, Karl Mauss e Adelbert Schulz, detentori della Croce di Cavaliere della Croce di Ferro con Fronde di Quercia, Spade e Diamanti, Hans-Bobo von Rohr, distruttore di circa 58 carri armati nemici, Erwin Rommel, e Karl Walther, che diventerà generale della Nationale Volksarmee una volta terminata la guerra.[3]

Storia

TEATRI OPERATIVI DELLA 7. PANZER-DIVISION
Luogo Periodo
Polonia sep 1939 - mag 1940
Francia mag 1940 - feb 1941
Germania feb 1941 - lug 1941
Fronte orientale, settore centro lug 1941 - mag 1942
Francia mag 1942 - feb 1943
Fronte orientale, settore sud feb 1943 - ago 1944
Stati Baltici e Prussia orientale ago 1944 - gen 1945
Polonia e Germania gen 1945 - mag 1945

Le origini con la 2. Leichte-Division

La 2. Leichte Division (2ª divisione leggera) venne ufficialmente creata a Gera il 10 novembre 1938[4] e prese parte alla campagna di Polonia, il 1º settembre 1939, inquadrata nella 10ª Armata, Gruppo d'armate Sud. Il suo battaglione corazzato, il 66. Panzer-Abteilung, aveva in dotazione 83 carri tra Panzer I e Panzer II e due Panzerbefehlswagen[5] (carri comando disarmati) e con questi mezzi la divisione avanzò verso Radom, Kielce ed infine Varsavia.

Terminate le ostilità con lo stato polacco la 2. Leichte-Division fu rimpatriata per dare vita, il 18 ottobre 1939, alla 7. Panzer-Division.

La campagna di Francia

Rommel fotografato durante la campagna di Francia nel maggio 1940. In questo periodo il generale era al comando della 7. Panzer-Division

La nuova divisione partecipò alla campagna di Francia nel maggio 1940 agli ordini di Erwin Rommel, in organico alla 4ª Armata del Gruppo d'armate A (feldmaresciallo von Rundstedt) con 34 Panzer I, 68 Panzer II, 91 Panzer 38(t), 24 Panzer IV e otto carri comando.[5]

La divisione oltrepassò per prima la Mosa a Dinant[5] per puoi muovere verso Arras, in Francia, dove una controffensiva delle forze anglo-francesi mise in seria difficoltà i carri della 7ª Panzer, impotenti contro i Matilda II. Solo l'intervento dei cannoni 8,8 cm FlaK salvò la situazione.
Agli inizi di giugno, con l'operazione Rot, Rommel e la sua divisione passarono al Gruppo d'armate B (feldmaresciallo von Bock) iniziando un vasto attacco verso il nord-ovest della Francia: una volta superata la Senna la 7. Panzer-Division raggiunse il 19 giugno 1940 Cherbourg con un'avanzata che le permise di distruggere oltre 500 mezzi nemici e di catturare oltre 100.000 soldati.[6]

Fino al 19 febbraio 1941 la divisione stazionò a Bordeaux in veste di truppa d'occupazione, quindi venne trasferita in Germania, a Bonn, per un periodo di riorganizzazione in vista dell'operazione Barbarossa.

L'impiego sul fronte orientale

Un Panzer 38(t) della 7. Panzer-Division fotografato durante l'operazione Barbarossa

Il 22 giugno 1941 la 7. Panzer-Division (comandata dal generalmajor Hans von Funck) entrò in territorio sovietico con il XXXIX Panzerkorps del generale Rudolf Schmidt, appartenente al Panzergruppe 3, guidato dall'esperto generale Hermann Hoth (uno dei due Panzergruppen assegnati al Gruppo d'armate Centro). La divisione corazzata attraversò di sorpresa il fiume Niemen (Lituania) equipaggiata con 53 Panzer II, 167 Panzer 38(t), 30 Panzer IV e 15 carri comando, e quindi completamente priva dei più moderni Panzer III.[7]

La 7. Panzer-Division avanzò rapidamente, dopo aver respinto un primo contrattacco di carri sovietici ad Alytus,[8] ed ebbe un ruolo importante nella chiusura della grande sacca di Minsk-Bialystock; dopo questa riuscita manovra, la divisione corazzata proseguì audacemente in avanti in direzione di Vitebsk e Smolensk.[9] A Lepel' (il 6 e il 7 luglio) la Panzer-Division respinse con gravi perdite un nuovo e confuso contrattacco delle riserve corazzate sovietiche (5º Corpo meccanizzato), che vennero decimate dall'abile schieramento anticarro organizzato dalla divisione.[10]

I successivi combattimenti per la chiusura di una nuova sacca attorno alle città di Smolensk furono molto duri e costarono gravi perdite anche alle forze tedesche;[11] dopo aspri combattimenti difensivi in agosto e settembre a Jarcevo, la 7. Panzer-Division partecipò in ottobre alla marcia verso Mosca combattendo a Vjaz'ma e raggiungendo l'apice dell'avanzata a 50 km dalla capitale nemica, conquistando un ponte a Jachroma che dovette essere abbandonato a causa della mancanza di truppe di fanteria da appoggio, necessarie per contrastare la controffensiva sovietica. Nelle operazioni di ripiegamento la divisione subì perdite significative e dopo aver stabilizzato la situazione nella battaglia di Ržev, venne spedita a Niort (raggiunta l'8 giugno 1942),[12] nel Poitou-Charentes, per riposarsi e riorganizzarsi.

La parentesi in Francia

Tolone, 1942: l'equipaggio di un Panzer IV della 7ª Panzer assiste all'autoaffondamento della flotta francese
Sd.Kfz. 251/1 Wurfrahmen 40 della 7. Panzer-Division nella Francia del sud

Passata alla 1ª Armata del generaloberst Baskowitz[13] la 7. Panzer-Division procedette nel novembre 1942 all'occupazione della Francia di Vichy (operazione Anton) entrando a Tolosa e Tolone.
A dicembre l'incessante richiesta da parte dei generali tedeschi impiegati al fronte orientale di rinforzi fece sì che la divisione corazzata si trasferisse di nuovo in Unione Sovietica.

Il secondo ciclo sul fronte orientale

Adelbert Schulz, comandante del Panzerregiment 25 della 7. Panzer-Division, mentre dialoga con un carrista davanti ad un Panzer III nel periodo della battaglia di Kursk.

L'unità entrò in linea nel gennaio 1943 lungo i fiumi Don, Donec e Mius, sotto il Gruppo d'armate Don, per ricostituire la linea del fronte, disgregatasi sotto gli attacchi dei sovietici. Per assolvere il suo compito la divisione disponeva ora di 21 Panzer II, 105 Panzer III (dei quali 91 con cannone da 50 mm lungo e 14 con cannone da 75 mm corto), 20 Panzer IV (di cui due con cannone da 75 mm corto e 18 con lo stesso cannone ma lungo) e nove Panzerbefehlswagen.[7]

Impegnata a conseguire il suo obiettivo fino in estate (il momento di maggiore scontro avvenne nel marzo 1943 con la terza battaglia di Char'kov), a luglio la 7. Panzer-Division combatté la battaglia di Kursk al termine della quale, sconfitta, convergette su Belgorod, Kiev e Žytomyr in una ritirata che si protrasse sino al dicembre 1943, ma che la vide vincente contro le unità sovietiche che cercavano di difendere le loro posizioni. Nonostante l'arrivo di qualche Panzer V Panther,[12] il nuovo anno non portò nulla di buono ai provati soldati della 7ª Panzer, costretti ancora a ripiegare su Šepetivka (dove cadde il generalmajor Adelbert Schulz, famoso comandante di carri armati e da pochi giorni comandante della divisione) per poi rimanere intrappolati, nell'aprile 1944, nella sacca di Kamenets-Podolsky, dove gli scontri per tentare di liberarsi quasi azzerarono i carri rimasti.[7]
Sempre in seno alla 4ª Armata corazzata, di cui faceva parte dal 3 marzo, l'unità subì le conseguenze dell'operazione Bagration. A giugno si trovava in Lituana, in agosto in Curlandia: qui, assieme allo schwere Panzerabteilung 501.[12] (501º battaglione corazzato pesante), contrattaccò l'Armata Rossa nei pressi di Raseiniai ottenendo un grande successo.[7] Verso la fine dell'anno comunque la 7. Panzer-Division, ora sotto la 3ª Armata corazzata, subì perdite pesanti e si dovette procedere alla totale ricostruzione dei reparti impiegando elementi del 2102. Panzer-Abteilung e della 102. Panzer-Brigade.[12] Nuovi scontri impegnarono la divisione (ora posta nella 2ª Armata) nel territorio di Memel da dove, all'inizio del 1945, si spostò in Prussia orientale radunandosi ad Arys. In seguito all'offensiva sovietica la 7ª Panzer venne isolata nel settore di Danzica e nella penisola di Hel, riuscendo ad arrivare via mare a Świnoujście solo ad aprile, quindi si ritirò in territorio tedesco.

Nuovi rinforzi arrivarono a Potsdam, ma a Schwerin la divisione corazzata venne nuovamente decimata. Gli ultimi superstiti si arresero in questa stessa città il 3 maggio 1945 alle forze britanniche appena arrivate.

Ordine di battaglia

1940: Francia[3][12]

  • Stab (Quartier generale)
  • 25. Panzer-Regiment (25º reggimento corazzato)
  • 66. Panzer-Abteilung (66º battaglione corazzato) - fino al marzo 1942
    • Panzer-Abteilung I (1º battaglione corazzato)
    • Panzer-Abteilung II
  • 7. Schützen-Brigade (7ª brigata di fanteria meccanizzata)
    • 6. Schützen-Regiment
    • 7. Schützen-Regiment
    • 7. Kradschützen-Bataillon (7º battaglione motociclisti)
  • 705. Schwere Infanterie-Geschütz-Kompanie (705ª compagnia pesante di cannoni da fanteria)
  • 37. Panzer-Aufklärungs-Bataillon (7º battaglione corazzato da ricognizione)
  • 78. Artillerie-Regiment (mot.) (78º reggimento di artiglieria motorizzato)
    • Artillerie-Abteilung I
    • Artillerie-Abteilung II
  • 42. Panzerjäger-Abteilung (42º battaglione cacciacarri)
  • 83. Nachrichten-Abteilung (mot) (83º battaglione trasmissioni motorizzato)
  • 58. Pioneer-Bataillon (58º battaglione del genio militare)
  • 58 Versorgungstruppen (unità di supporto)

1943: fronte orientale.[3]

  • Stab
    • 25. Panzer-Regiment
    • Panzer-Abteilung I
  • 6. Panzergrenadier-Regiment (6º reggimento panzergrenadier)
    • Panzergrenadier-Bataillon I
    • Panzergrenadier-Bataillon II
  • 7. Panzergrenadier Regiment
    • Panzergrenadier-Bataillon I
    • Panzergrenadier-Bataillon II
  • 42. Panzerjäger-Bataillon
  • 7. Panzer-Aufklärungs-Bataillon
  • 78. Artillerie-Regiment
    • Artillerie-Abteilung I
    • Artillerie-Abteilung II
  • 296. Heeres-Flak-Artillerie-Abteilung (296º distaccamento FlaK dell'esercito)
  • 83. Nachrichten-Abteilung
  • 58. Pioneer-Bataillon
  • 58. Panzer-Versorgungstruppen (unità di supporto corazzate)

Decorazioni

Due soldati appartenenti alla 7. panzer-Division vennero decorati con la Spilla per il Combattimento corpo a corpo in oro,[14] 116 ricevettero la Croce Tedesca in oro e otto quella d'argento, mentre ad altri 35 venne concessa la Spilla d'Onore dell'Esercito. Infine, 47 membri della divisione furono premiati con la Croce di Cavaliere della Croce di Ferro, delle quali sei con Fronde di Quercia, tre con Fronde di Quercia e Spade e due con Fronde di Quercia, Spade e Diamanti, per le loro coraggiose azioni.[3]

Comandanti

Nome Grado Inizio Fine Note
Georg Stumme Generalleutnant 18 ottobre 1939 14 febbraio 1940
Erwin Rommel Generalleutnant 15 febbraio 1940 13 febbraio 1941
Hans von Funck Generalmajor 14 febbraio 1941 6 giugno 1941
Hans von Funck Generalleutnant 6 giugno 1941 18 novembre 1942
Nikolaus von Vormann Oberst 19 novembre 1942 8 dicembre 1942
Hans von Funck Generalleutnant 9 dicembre 1942 16 agosto 1943
Wolfgang Gläsemer Oberst 17 agosto 1943 22 agosto 1943
Hasso von Manteuffel Generalmajor 23 agosto 1943 1º gennaio 1944
Adelbert Schulz Generalmajor 1º gennaio 1944 28 gennaio 1944 ferito presso Šepetivka da un colpo di mortaio
sovietico, morì durante il trasporto all'ospedale
Wolfgang Gläsemer Oberst 28 gennaio 1944 30 gennaio 1944
Karl Mauss Oberst 31 gennaio 1944 31 marzo 1944
Karl Mauss Generalmajor 1º aprile 1944 2 maggio 1944
Gerhard Schmidhuber Oberst 2 maggio 1944 giugno 1944
Karl Mauss Generalmajor giugno 1944 30 settembre 1944
Hellmuth Mäder Oberst 31 ottobre 1944[15] 30 novembre 1944
Karl Mauss Generalleutnant 30 novembre 1944 3 gennaio 1945
Max Lemke Oberst 4 gennaio 1945 23 gennaio 1945
Karl Mauss Generalleutnant 23 gennaio 1945 25 marzo 1945 gravemente ferito in un bombardamento
di artiglieria ed evacuato
Hans Christern Oberst 25 marzo 1945 8 maggio 1945

Dati tratti da:[12]

Note

  1. ^ Questo equipaggiamento fu utilizzato nel corso del tempo, generalmente usando contemporaneamente due o più tipi di carro.
  2. ^ Nella lingua tedesca il punto "." equivale al numero ordinale nella lingua italiana; nel caso specifico è messo al posto della "ª".
  3. ^ a b c d (EN) 7. Panzer-Division su Axis History Factbook, su axishistory.com. URL consultato il 14/01/2010.
  4. ^ (EN) 2. Leichte-Division su Axis History Factbook, su axishistory.com. URL consultato il 14/01/2010.
  5. ^ a b c Panzer, i blindati tedeschi della Seconda Guerra Mondiale, vol. 7, p. 74, DeAgostini, 2009, Novara.
  6. ^ Fu in questo periodo che alla divisione venne assegnato il soprannome di "fantasma" (gespenster in tedesco) per la sua velocità nei movimenti. Vedere Panzer, i blindati tedeschi della Seconda Guerra Mondiale, vol. 7, p. 74, DeAgostini, 2009, Novara.
  7. ^ a b c d Panzer, i blindati tedeschi della Seconda Guerra Mondiale, vol. 7, p. 75, DeAgostini, 2009, Novara.
  8. ^ J.Erickson, The road to Stalingrad, p. 128.
  9. ^ P.Carell, Operazione Barbarossa, pp. 55 e 95.
  10. ^ D.Glanz/J.House, When titans clashed, pp. 58-59.
  11. ^ P.Carell, Operazione Barbarossa, pp. 101 e 113.
  12. ^ a b c d e f Unità della Wehrmacht su okh.it, su okh.it. URL consultato il 15/01/2010.
  13. ^ (EN) 1. Armee su Axis History Factbook, su axishistory.com. URL consultato il 15/01/2010.
  14. ^ Questi due uomini erano Erich Carl (che ricevette la spilla in data 08/091944) e Andreas Heinemann (09/11/1944). Più sotto, al paragrafo "Collegamenti esterni", sono presenti dei link con i nomi di tutti i decorati della divisione.
  15. ^ Non si hanno informazioni per il periodo che va dal 1 al 30 ottobre 1944.

Bibliografia

  • Panzer, i blindati tedeschi della Seconda Guerra Mondiale, vol. 7, DeAgostini, 2009, Novara, ISSN 2035-388X

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