La missione spaziale sovietica Mars 6, consisteva nel lancio, assieme alla sua gemella Mars 7, di una sonda destinata a sorvolare il pianeta Marte ed a sganciare un lander il quale doveva eseguire dei test sull'atmosfera e sulla superficie marziana. Dopo i primi momenti di perfetto funzionamento, il lander perse i contatti con la terra, probabilmente a causa di un guasto ai retrorazzi oppure ad un atterraggio troppo violento.[1]

Mars 6
Immagine del veicolo
Dati della missione
OperatoreAgenzia Spaziale Russa
NSSDC ID1973-052A
SCN06768
DestinazioneMarte
EsitoFallita
VettoreVettore Proton
Lancio5 agosto 1973
Luogo lancioBaikonur Cosmodrome Site 81/23
Atterraggio12 marzo 1974
Sito atterraggioMarte
Proprietà del veicolo spaziale
Massa3.260 kg
Strumentazionevettore + lander
Programma Mars
Missione precedenteMissione successiva
Mars 5 Mars 7

Missione

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Mars 6 fu lanciato con successo il 5 agosto 1973 alle 13:45:48 UTC dal cosmodromo di Baikonur, Tyuratam, URSS.[2] Successivamente fu posto sulla rotta per Marte e, dopo una correzione di rotta avvenuta il 13 agosto 1973, raggiunse il pianeta rosso il 12 marzo 1974 alle 09:11:05 UTC.[2] 48.000 chilometri prima dell'arrivo avvenne la separazione del lander dal resto della sonda, la quale continuò a navigare sulla sua orbita eliocentrica sfiorando il pianeta ad una quota di 1.600 km. Il lander penetrò nell'atmosfera marziana alle ore 09:05:53 UTC con una velocità di 5,6 km/s e il paracadute venne aperto alle 09:08:32 UTC, dopo che i freni aerei rallentarono il modulo fino alla velocità di 600 m/s.[3] Durante la discesa vennero collezionati dei dati scientifici che furono prontamente ritrasmessi a Terra ma, alle ore 09:11:05 UTC, dopo 224 secondi di funzionamento[1], furono persi i contatti con Mars 6 quando ormai era prossimo alla superficie del pianeta. Sin dall'inizio si pensò ad un qualche incidente avvenuto al momento dell'accensione dei retrorazzi frenanti oppure ad un atterraggio troppo violento.[3] Comunque Mars 6 toccò il suolo marziano alle coordinate 23°54′00″S 19°25′12″W, nella regione di Margaritifer Sinus.[3] I dati trasmessi dal Mars 6 erano i primi direttamente rilevati nell'atmosfera del pianeta rosso ma, ironia della sorte, la maggior parte dei 224 secondi di dati ritrasmessi a Terra non erano utilizzabili a causa di un guasto ad un componente elettrico del computer di bordo.[3]

La sonda

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Il modulo di discesa di 635 kg[3] era equipaggiato con un telefotometro panoramico destinato a fotografare il sito di atterraggio, sensori atmosferici per temperatura, densità, pressione e vento, un accelerometro destinato a misurare la densità dell'aria durante la discesa, uno spettrometro di massa per stimare la composizione atmosferica, un radio altimetro ed un dispositivo destinato ad indagare la composizione e le proprietà meccaniche del suolo.[4] Il vettore di fly-by era dotato di un telefotometro atto a fotografare il pianeta, un sensore di Lyman alpha destinato alla ricerca dell'idrogeno nell'alta atmosfera, un magnetometro, un rilevatore di ioni, un sensore elettrostatico di plasma a largo raggio per studiare il vento solare e la sua interazione con Marte, un rilevatore di raggi cosmici solare, un rilevatore di micrometeoriti e un radiometro solare di costruzione francese per misurare le emissioni radio a onde lunghe emesse dal Sole.[4] A bordo fu inoltre installato un dispositivo di radio occultazione per indagare la ionosfera marziana.[3]

Dati scientifici

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I pochi dati inviati a Terra dal Mars 6 permisero di definire la struttura della troposfera dalla base della stratosfera a 25 km di altitudine con una temperatura di -123.15 °C fino alla superficie, con una temperatura rilevata di -43.15 °C e una pressione di 6 millibar.[3] Le rilevazioni effettuate indicarono inoltre che la quantità di vapore acqueo presente nell'aria era ben sei volte superiore rispetto alle misurazioni condotte precedentemente.[5] I dati dello spettrometro di massa non furono mai inviati a Terra, in quanto venivano salvati durante la discesa per essere trasmessi solo ad atterraggio avvenuto con successo. Tuttavia la corrente assorbita dalla pompa a vuoto veniva rilevata e trasmessa come parametro di discesa ed un suo discreto aumento fu interpretato come il tentativo della stessa di eliminare, senza successo, un gas inerte. Tale comportamento fu interpretato a Terra come la prova della presenza di abbondante argon nell'atmosfera marziana.[3]

Gli esperimenti condotti dal vettore di fly-by furono perfettamente concordi con le rilevazioni eseguite da Mars 4 e Mars 5.

  1. ^ a b sse.jpl.nasa.gov, Mars 6, su sse.jpl.nasa.gov (archiviato dall'url originale il 5 luglio 2010).
  2. ^ a b nssdc.gsfc.nasa.gov, Mars 6 Trajectory Details, su nssdc.gsfc.nasa.gov. URL consultato il 17 maggio 2011 (archiviato dall'url originale l'8 marzo 2016).
  3. ^ a b c d e f g h nssdc.gsfc.nasa.gov, Mars 6, su nssdc.gsfc.nasa.gov.
  4. ^ a b Alessandro Ferruzzi, Patrizio Caini, Francesco Biafore, Vita su Marte. Realtà o fantasia?, p. 49, ISBN 8883421469
  5. ^ Alessandro Ferruzzi, Patrizio Caini, Francesco Biafore, Vita su Marte. Realtà o fantasia?, p. 50, ISBN 8883421469

Bibliografia

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  • Shelton, W., Soviet space exploration - the first decade, Arthur Barker Ltd., Unnumbered, London, England, 1969.
  • Harvey, B., The new Russian space programme from competition to collaboration, John Wiley & Sons, Chichester, England, 1996.
  • Istomin, V. G., and K. V. Grechnev, Argon in the Martian atmosphere: Evidence from the Mars 6 descent module, Icarus, 28, No. 2, 155-158, 1976.
  • Perminov, V. G., The difficult road to Mars - A brief history of Mars exploration in the Soviet Union, NASA, No. 15, Wash, DC, July 1999.
  • Alessandro Ferruzzi, Patrizio Caini, Francesco Biafore, Vita su Marte. Realtà o fantasia?

Voci correlate

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